Il Soave chiamato a portare il proprio esempio virtuoso in tutto il mondo, tra progetti sperimentali e conferenze internazionali. Soave…per esempio! Con queste parole si può sintetizzare la febbrile attività consortile sottesa al riconoscimento come patrimonio agricolo globale e che lo sta vedendo protagonista di numerosi incontri internazionali e presentazioni dei tanti progetti che il Consorzio sta portando avanti seguendo l’action plan, il piano delle azioni che si stanno implementando per la conservazione e la valorizzazione del sito GIAHS*.
Il 18 settembre alla FAO, il Soave è chiamato a una conferenza sull’importanza della dieta mediterranea che vedrà tra gli speaker anche il direttore Generale della FAO Qu Dongyu e il giornalista Alberto Angela, per parlare della conservazione dinamica di questo sito di 7000 ettari e di tutti i progetti innovativi che il Consorzio sta portando avanti. In questo contesto infatti si porteranno come modello di gestione territoriale i siti GIAHS per la salvaguardia degli ecosistemi e delle tradizioni rurali.(…)
“Il riconoscimento FAO, che fra poco compie un anno, ci sta chiamando a una serie di impegni internazionali per portare il nostro esempio come territorio agricolo conservato e in grado di superare le tante sfide dell’agricoltura moderna – dice Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – nello stesso momento la progettualità sul fronte della ricerca e sviluppo continua e grazie a una serie di importanti collaborazioni, stiamo portando avanti idee innovative che aiuteranno il territorio a crescere e migliorarsi.”
*GIAHS: la Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite, nel 2002, ha lanciato il nome del progetto “Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS)”, volto a identificare i siti mondiali caratterizzati dalla presenza di sistemi agricoli, pastorali e forestali, creati e gestiti nel tempo da agricoltori e pastori, attraverso pratiche tradizionali adattate all’ambiente circostante. I GIAHS sono sistemi e di uso del territorio notevoli, ricchi di una diversità biologica significativa che si evolve dal co-adattamento di una comunità al suo ambiente, i suoi bisogni e le sue aspirazioni per lo sviluppo sostenibile. Lo scopo dell’iniziativa è quello di identificare e salvaguardare gli agricoltori ei paesaggi agricoli che sono sopravvissuti usando tecniche tradizionali e stanno ancora fornendo molti servizi all’ecosistema, un’enorme agrobiodiversità, una conoscenza ancestrale trasmessa attraverso generazioni e forti valori culturali e sociali. Inoltre, le pratiche di produzione alimentare associate alla qualità del paesaggio e del turismo possono rappresentare un valore aggiunto fondamentale per la competitività di molte aree rurali non adatte all’agricoltura industriale. Questo approccio intende contribuire a una nuova visione per il futuro del pianeta.
Fonte: Consorzio di tutela Il Soave