Campagna 2021-2021 delle Patata del Fucino IGP, l’Associazione marsicana dei produttori è riuscita a chiudere bene la stagione: «Le remunerazioni sono state superiori a quelle offerte dal libero mercato».
La campagna 2020-2021 della Patata del Fucino IGP chiude con un segno più. Dopo qualche iniziale tentennamento, dovuto alle difficoltà riscontrate a causa del coronavirus, l’Associazione marsicana produttori patate – costituita da 350 produttori i e 10 cooperative – è riuscita a collocare l`intero quantitativo ritirato ai soci e a chiudere la stagione con un ottimo risultato. Le patate IGP sono state vendute a 17 euro al quintale, quelle da mercato convenzionale a 15 e la varietà Agria a 12.
«L’Ampp, consapevole della reale superproduzione che si è avuta nel Fucino», ha commentato il direttore Sante Del Corvo, «non ha posto vincoli di quantità lasciando piena libertà di conferimento, Ciò è stato fatto anche con la consapevolezza di trovarsi di fronte a un mercato che offriva prezzi poco remunerativi e che a lungo termine non lasciava intravedere miglioramenti. Se già ritirare tutto il prodotto ha significato un andare incontro ai produttori, essere riusciti a collocarlo e a ottenere discrete remunerazioni, superiori a quelle offerte dal libero mercato, è stato un risultato davvero premiante»
Al riconoscimento IGP “Patata del Fucino” dimostra ancora una volta di funzionare e di dare agli agricoltori del territorio gli strumenti giusti per valorizzare la tipicità e garantire la provenienza delle patate. Stando così le cose le proiezioni per la campagna 2021-2022 vedono un trend tutto in crescita.
«Ad oggi si stimano ottime produzioni grazie anche alle condizioni climatiche, finora favorevoli alla coltivazione», ha continuato Del Corvo, «si ha la presenza di insetti che vengono monitorati continuamente grazie al sistema di rilevamento sia con le trappole, sia con le stazioni meteorologiche installate dall`Arnpp con un`app che avvisa direttamente i coltivatori. Queste riflessioni inducono l`Ampp a rafforzare ulteriormente il livello organizzativo del comparto, a impegnarsi fortemente per la valorizzazione qualitativa del prodotto, prestando la massima attenzione in tutte le fasi del processo produttivo».
Fonte: Il Centro