Le imprese che producono in proprio la maggior parte delle materie prime utilizzate per la pasta alimentare possono cambiare categoria produttiva, quote contributive e tasse. Un vantaggio poter scrivere “farmer“sul biglietto da visita. Un pastificio può essere considerato fiscalmente come un podere? Si ma ad un patto, rispondono al Ministero dell’agricoltura. “Chi produce pasta deve utilizzare almeno il 51% grano cresciuto in terreni di proprietà o in affitto. Ed anche le uova debbono arrivare da pollai in affitto o in proprietà”.
Funzionari del Ministero dell’Agricoltura dicono che la richiesta del 51% è uno sbarramento per chi vorrebbe vestirsi da contadino per pagare meno tasse. L’Agenzia delle entrate verificherà attentamente ogni documento. L’obiettivo della norma è di quello di promuovere la multifunzionalità delle aziende agricole consentendo un’integrazione al reddito attraverso una serie di attività non prevalenti e strettamente connesse a quella primaria. Positivo il giudizio di Paolo De Castro presidente della Commissione Agricoltura.
Fonte: La Repubblica Affari&Finanza