Gazzetta di Reggio
Serve una normativa in Italia e all’estero che obblighi i ristoratori a segnalare nei menu se un prodotto è Dop oppure no, in modo che il consumatore, così come avviene per i cibi surgelati, sappia che cosa sta per mangiare e da dove proviene. È l’appello lanciato al Salone del gusto di Torino da alcuni produttori di eccellenze italiane al convegno “L’inganno nel piatto” sulle truffe commerciali, sanitarie o legali del mondo alimentare. L’idea è stata spiegata in un primo momento da Giuseppe Alai, presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano-Reggiano DOP, che ha precisato come in molte occasioni al consumatore venga offerto un formaggio spacciato come tale quando non è Dop.
«Come per l’olio – ha precisato – per cui è stata fondamentale l’etichettatura nei ristoranti, lo stesso deve avvenire per il Parmigiano-Reggiano DOP. Occorre scrivere nei menu quale sia il grattugiato sulla pasta, per fare promozione del Parmigiano-Reggiano DOP ed essere leali nei confronti dell’acquirente. Mi è capitato per esempio di vedere in Francia ristoranti come la catena Francesca che quando mettono il Parmigiano-Reggiano DOP nel menu lo scrivono e ce lo fanno anche controllare, ma anche di assistere a fenomeni non più accettabili, come la vendita di un Ragu Parmesan spagnolo, con ingredienti quali acqua, panna e questo Parmesan Reggiano.