Il tribunale di Milano ha confermato l’illiceità dell’uso del nome “Parmesan” per designare genericamente un formaggio a pasta dura che, con il Parmigiano Reggiano genuino, non ha nulla a che vedere. Il caso è relativo a un ricorso presentato contro prodotti arrivati dalle Filippine con la dicitura “Parmesan Cheese“. In particolare il Consorzio Parmigiano Reggiano, dopo aver accertato che 7.560 confezioni di sugo proveniente dalle Filippine e recante in etichetta la scritta `Spaghetti sauce plus Parmesan Cheese’ non contenevano affatto Parmigiano Reggiano DOP, si è rivolto al tribunale di Milano per ottenere un provvedimento che inibisse alla controparte ogni produzione, promozione, vendita, importazione, esportazione, incluso online e sui social media, dei prodotti in violazione della Dop nonché ordinasse il loro immediato ritiro dal commercio.
Con decreto emesso il 25 marzo 2019 e poi integralmente confermato dall’ordinanza emessa in sede di convalida il 18 aprile, il tribunale ha accolto le istanze cautelare del Consorzio. Il giudice, richiamando i principi delineati dalla Corte di Giustizia nel caso Parmesan, ha condiviso l’illiceità della condotta avversaria, confermando che l’uso del nome Parmesan sulla confezione contestata evoca la denominazione Parmigiano Reggiano con «conseguenze gravemente lesive della reputazione della Dop e del Consorzio e di rilevante potenzialità confusoria per i consumatori».
Il Giudice ha quindi confermato la violazione della DOP, la contraffazione del marchio Parmesan di titolarità del Consorzio del decreto legislativo in materia di prodotti trasformati, che impone a chiunque intenda produrre o commercializzare un alimento a base di un prodotto Dop di richiedere e ottenere una preventiva autorizzazione da parte del competente Consorzio di tutela. Per il Consorzio, `si tratta di un precedente estremamente importante per la Dop Parmigiano Reggiano.
Fonte: Quotidiano Nazionale