Potrebbe scomparire il re dei formaggi DOP, il Parmigiano Reggiano DOP di Montagna, quello migliore, che segue la ricetta dei monaci Benedettini del XII secolo. Le piccole aziende agricole appenniniche sono sull’orlo del fallimento per colpa di costi insostenibili. Insomma, una delle tante storie all’italiana. Risultato è che un chilo di Parmigiano Reggiano DOP viene pagato ai contadini poco più di 7 euro al chilo, tanto quanto un chilo di stracchino, quando invece sugli scaffali viene venduto tra i 18 e i 24 euro al chilo. Come è possibile? Naturalmente dietro la filiera contadino-caseificio-commerciante-consumatore c’è chi continua a fare affari d’oro, senza curarsi di sostenere un tessuto produttivo antichissimo e unico. Il Parmigiano Reggiano DOP è uno dei pochi formaggi fatti con il latte fresco delle mucche emiliane, nutrite con il fieno locale, lavorato nei 380 caseifici che trasformano il latte di 3500 aziende agricole. Vanto indiscusso del Made in Italy.
Eppure di questa emergenza nazionale in pochi ne sono a conoscenza. Come se per magia tutto venisse insabbiato a livello locale. Ci sono state audizioni in Senato, il Ministro Martina a Reggio Emilia ha garantito un progetto di rilancio. Ma poi nulla si è mosso. Eppure l’allarme sulle montagne emiliane è suonato da tempo. In questi ultimi 12 mesi hanno chiuso i battenti decine di aziende agricole. Altre sono sull’orlo del crack. «Se cede il Parmigiano Reggiano DOP, che è l’unica risorsa agricola del territorio montano, scompare un mondo rurale, una tradizione, un sistema secolare, un tessuto fondamentale.
Fonte: Il Messaggero