Il Parmigiano Reggiano DOP gi si conferma il primo prodotto DOP, con un giro di affari di 1,4 miliardi alla produzione e 2,4 miliardi di euro al consumo, una quota export che supera il 40% (+5,5% crescita avolume rispetto al 2017) e 3,7 milioni di forme prodotte (+ 1,35% vs 2017). Sono questi alcuni dei numeri principali riguardanti il 2018 che sono stati presentati ieri presso la Borsa di Milano dal presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, dal vicepresidente Guglielmo Garagnani e dal direttore della Fondazione Qualitiva, Mauro Rosati. Un anno record, quello passato, per la produzione della DOP che cresce dell’1,35% rispetto al 2017. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano che rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica “The Most Influential Brands 2018” curata da Ipsos), ma anche il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea).
Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi due anni, la produzione è infatti aumentata da 3,47 milioni di forme a 3,7 milioni di forme, registrando una crescita pari al 6,6%. Il Parmigiano Reggiano DOP sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni.
Se nel 2016 il costo al chilo era pari a 8,6 euro, nel 2018 la quotazione media annua si è attestata ai 10 euro con un incremento del 16,3% (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma). L’Italia rappresenta oggi il 60% del mercato, contro una quota export del 40%. La Francia è il primo mercato (11.333 tonnellate), seguito da Usa (10.439 tonnellate), Germania (9.471 tonnellate), Regno Unito (6.940 tonnellate) e Canada (3.030 tonnellate). Se Francia e Regno Unito crescono (rispettivamente + 12,6% e +2,2%) la Germania frena (-4,4%) a causa della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada (+ 17,7%) che, grazie agli accordi CETA conferma le previste opportunità di sviluppo.
La conferenza stampa ha rappresentato anche l’occasione per comunicare la nuova policy del Consorzio sul Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari composti, elaborati o trasformati. Il numero delle aziende agroalimentari che chiede di utilizzarlo come ingrediente sta infatti crescendo velocemente, ad indicare il fatto che l’uso del nome della Dop nell’etichettatura di prodotti trasformati fornisce un valore aggiunto al prodotto. Per questo motivo, il Consorzio ha aggiornato la gestione di questo settore, da un lato prevedendo criteri precisi per assicurare la distintività delle ricette e controlli puntuali e stringenti sulle lavorazioni, e dall’altro introducendo la possibilità di utilizzare nei pack il nuovo marchio Parmigiano Reggiano. Anche in questo caso una nuova importante opportunità per il commercio, il foodservice, l’industria alimentare oltre che per la filiera di produzione del formaggio Dop che avrà a disposizione nuovi spazi di mercato.
Fonte: Gazzetta di Reggio