Ha l’entusiasmo di un giovane ma anche la consapevolezza di chi ha già sperimentato cosa voglia dire preparare e vendere del buon formaggio. Non lancia proclami, ma sta lavorando sodo, a testa bassa. E’ da tempo che Alessandro Bezzi opera nella sede del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano DOP. Da due mesi siede sullo scranno presidenziale ma è già stato in Consiglio d’amministrazione per sei anni e per tre ha fatto parte del Comitato esecutivo. La sua culla – come simpaticamente la definisce – è una specie di “via lattea” perché si vedono solo trattori e cisterne che trasportano il ricavato di migliaia di mungiture. E’ subentrato e ha poco tempo a disposizione per lasciare il segno: ad aprile 2017 scade questo spezzone di mandato quadriennale che lo ha collocato ai vertici di una organizzazione tanto lodevole quanto complessa.
Come pensa di lasciare il segno? «I nostri caseifici sono fabbriche a cielo aperto che vivono in base al prodotto di giornata, illatte, che risente addirittura di ogni minima variazione meteorologica. E talvolta le spese salgono mentre i ricavi possono restare fermi o addirittura calare. Il mio sogno è quello di eliminare il continuo saliscendi delle quotazioni ma per far questo serve l’aiuto di tutti gli associati che rappresentano realtà diverse delle nelle cinque province interessate oltre al coinvolgimento degli operatori impegnati nella commercializzazione. E ciò vale sia per la grande distribuzione nazionale che per i mercati esteri»
Dove immagina di poter intervenire con evidenza? «Sono tre i filoni che vorrei privilegiare. Tre S. In primo luogo la salute, considerato che il nostro prodotto è unico e irripetibile, ideale per ogni tipo di consumatore. Mi piacerebbe se i suoi pregi alimentari venissero fatti conoscere meglio. Poi ci sono le scuole, dove si può venire a contatto con i giovani che sono gli utilizzatori del nostro formaggio di domani. Da tre anni esiste un programma “Sono come mangio” che ci ha portato a dialogare con quasi 25.000 studenti delle aree emiliane e laziali. Sono per insistere e se possibile ampliare l’iniziativa. Infine ci nteressa confermare la nostra presenza nello sport. Siamo abbinati ad eventi di vela, sci, basket, rugby. Non è mai abbastanza. Naturalmente senza esagerare perché amministri amo risorse limitate».
Fonte: Gazzetta di Reggio