Modena Qui
Per capire l’importanza del settore lattiero-caseario italiano, in particolare quello della pianura padana, e le difficoltà di tutelarlo, basta guardare a quello che ha scritto ieri la Coldiretti. Nel 2012, i caseifici di Emilia e Bassa Mantovana hanno sfornato più di 3 milioni di forme di Parmigiano Reggiano DOP. Solo una parte di esse è finita in supermercati e rivendite italiane. Quella quota destinata al mercato interno diminuirà ulteriormente nell’anno in corso: nel primo quadrimestre si è registrato infatti un calo tendenziale del 6,8% nel consumo del re dei formaggi. Dati simili riguardano i cugini del Grana Padano. L’analisi dell’associazione di agricoltori, basata sui dati dell’istituto Symphony Iri, è stata resa nota in occasione della presentazione dell’Atlante Qualivita. La Coldiretti spiega anche perché il Parmigiano è sempre meno presente sulle tavole tricolori. In dieci anni le importazioni italiane di formaggi cosiddetti «similgrana» sono aumentate dell’88%, raggiungendo 127,3 milioni di chilogrammi nel 2012. Le principali imitazioni vengono da Germania, Repubblica Ceca e Ungheria, tutti Paesi dell’Unione europea. Uno schiaffo, dunque, alle ripetute sentenze per la tutela della prestigiosa Dop emiliana che il Consorzio del Parmigiano reggiano ha ottenuto in diversi Tribunali del Vecchio continente.
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