Non solo itinerari del gusto, nella provincia di Parma si visitano i luoghi dedicati a Giuseppe Verdi, che nacque e visse in queste terre
Nel cuore della Pianura Padana, nella provincia di Parma, ecco una meta gustosa e originale: gli otto Musei del Cibo, che dopo la pausa invernale riaprono il primo marzo. Sono luoghi dedicati alle eccellenze alimentari del territorio: pasta, pomodoro, Parmigiano Reggiano DOP, vino, salame felino, Prosciutto di Parma DOP, Culatello di Zibello DOP e Fungo di Borgotaro IGP, prelibatezze che hanno portato al riconoscimento di “Parma Città creativa Unesco per la gastronomia”, nel 2015.
I Musei del cibo raccontano le modalità di lavorazione, l‘origine degli alimenti, organizzano incontri per le famiglie e degustazioni sul posto. Il primo appuntamento è il 5 marzo alle 15,30 presso il Museo del salame, per un simpatico incontro pensato per i bambini da 6 a io anni: nelle suggestive cantine del Castello di Felino si racconta la vita del maiali, una risorsa alimentare preziosa, che si presta a svariati utilizzi e alla preparazione di tanti diversi salumi!
Sono previste attività creative con la realizzazione di simpatici maialini portafortuna, utilizzando molte tecniche: carta, cartone, stoffa. Simili iniziative sono organizzate nei pomeriggi festivi anche negli altri Musei del cibo.
La Food Valley è un territorio di grande bellezza, con castelli, cattedrali, pievi della Via Francigena, templi della musica. Interessante l’itinerario verdiano: a Roncole, piccola frazione di Busseto (Parma), c’è la casa dove Giuseppe Verdi nacque nel 1813.
L’edificio, dichiarato Monumento nazionale, è rimasto intatto fino a oggi. Sulla facciata una lapide del 1872 ricorda che i proprietari, i marchesi Pallavicino, vollero che rimanesse com’era. Nel 1901, anno della morte di Verdi, i poveri di Roncole beneficiati dal Maestro posero una lapide sulla facciata per onorare la sua memoria. Al primo piano della modesta casa è ancora oggi visitabile la stanza in cui venne alla luce il compositore. Poco distante, si visita la bella Villa Sant’Agata, circondata da un vasto parco, che fu acquistata da Verdi nel maggio 1848 e abitata a partire dal 1851.
Oggi è dei nipoti, i Carrara-Verdi, ma si possono visitare alcune stanze. Tra i cimeli più significativi vi sono i pianoforti utilizzati nel periodo che va dalla composizione del Rigoletto a quella di Aida.
Era feudo dei marchesi Pallavicino anche il paese di Zibello, dove nell’Antica Corte Pallavicino ha oggi sede il Museo del Culatello di Zibello. È un prodotto molto pregiato, si fa utilizzando la parte superiore della coscia del suino, legata a forma di pera, stagionata in modo appropriato grazie alla nebbia e all’umidità di questa terra: è stato insignito della DOP dall’Unione europea.
Si visita percorrendo un itinerario di circa due chilometri, con soste per vedere l’allevamento del maiale nero, oppure per riposarsi lungo il cammino. È inoltre possibile prenotare una gita fluviale in barca, che porta ai grandi sabbioni, alle rive e ai resti dell’antico castello dei Pallavicino, divorato dalle acque del grande fiume.
Tutti gli otto Musei del Cibo si possono visitare utilizzando una card, con cui si ha una riduzione del prezzo del biglietto per l’accesso alle varie sedi e si hanno sconti presso i ristoranti convenzionati. La “Musei del cibo card” può essere acquistata nella biglietteria di uno qualunque dei musei del circuito.
Fonte: Famiglia Cristiana