Premio alla qualità del lavoro femminile e trasparenza. Marangoni: “Traguardo importante”
Banca del Veneto Centrale ha ottenuto la certificazione per la parità di genere. La cerimonia di consegna del certificato di conformità alla Uni pdR 1z5:2022. Si è svolta ieri a Longare (Vicenza), alla sede direzionale di dell’istituto di credito cooperativo.
Presenti all’evento Gaetano Marangoni e Claudio Bertollo, rispettivamente presidente e direttore generale di Banca del Veneto Centrale; Marco Omodei Salè, responsabile Innovazione di Csqa, l’organismo di certificazione a controllo pubblico che ha rilasciato il certificato; Federica Mattarello di Irecoop e Martina Corbonese in rappresentanza della Federazione del Nord Est – Credito cooperativo italiano, che hanno fornito assistenza e consulenza tecnica.
Il sistema di certificazione della parità di genere rientra nella missione 5 “Inclusione e coesione”, introdotto dal PNNR e disciplinato dalla legge n. 162 del 2021 (legge Cribaudo) e dalla legge n. 234 del 2021 (legge Bilancio 2022) e ha tra i suoi obiettivi quello di assicurare una maggiore qualità del lavoro femminile, promuovendo la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese, riducendo il “gender pay gap” (“divario retributivo di genere” che indica la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini), aumentando le opportunità di crescita in azienda e tutelando la maternità.
La certificazione può essere rilasciata solo da organismi appositamente accreditati, come ad esempio l’organismo Csqa che ha svolto verifiche e valutazioni su specifiche tematiche quali la governance , i processi che riguardano le risorse umane, le opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, l`equità remunerativa per genere, la tutela della genitorialità e l’armonizzazione vita lavoro; argomenti che impatteranno sempre più le aziende italiane di qualsiasi dimensione e categoria economica, al fine di recuperare l’attuale gap che vede l’Italia al 14esimo posto in Europa in tema di parità di genere.
[…]
Fonte: La Voce di Rovigo