Il nuovo regolamento Ue sulle Indicazioni Geografiche protette dei prodotti alimentari e vinicoli, IGP e DOP, è realtà. Intervista all’Eurodeputato Paolo De Castro.
Lo scudo stellare per le eccellenze del Made in Italy finalmente è arrivato dopo un lungo, complicato, tormentato iter europeo fatto di aggiustamenti, compromessi ed equilibri necessari a mettere d`accordo i 27 Paesi membri.
Il nuovo regolamento Ue sulle Indicazioni Geografiche protette dei prodotti alimentari e vinicoli, IGP e DOP, è realtà. È stato firmato giorni fa a Bruxelles alla presenza della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e della presidenza belga.
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Onorevole De Castro, è fatta?
“Entro la fine di aprile il regolamento, molto atteso soprattutto in Italia, verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale e dopo venti giorni entrerà in vigore”.
Nella realtà che succede adesso?
“Che i nostri agricoltori e produttori di DOP e IGP avranno strumenti più efficaci per proteggere il frutto del loro lavoro anche dalle imitazioni. I prodotti eccellenti italiani e in particolare dell’Emilia-Romagna sono storicamente sotto attacco, e hanno sempre dovuto difendersi dalle imitazioni che giocano anche sul nome”.
Quali sono i numeri delle Indicazioni protette?
“In Europa sono 3.500, in Italia 850, in Emilia-Romagna 48 più il vino che ne conta 30”.
Quanto è durato l’iter a Bruxelles?
“I lavori sono partiti nel 2022 e finiti ora, nel 2024. Attraverso la Commissione so- no stati modificati centinaia di punti prima di arrivare alla sintesi finale. Italia, Francia, Spagna e Portogallo sono le nazioni che più di altre hanno necessità di tutelare i loro prodotti”.
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Fonte: Il Resto del Carlino