Cresce la produzione di Pane di Altamura DOP, fino al 2009 la sola denominazione di origine per la categoria panetteria e prodotti da forno riconosciuta dalla UE nel 2003, prima che analoghi riconoscimenti arrivassero nel 2009 in Sicilia e nel 2016 in Toscana. L’anno scorso la produzione ha raggiunto le 440 tonnellate, con un aumento del 17,89% rispetto al 2015 generando un giro di affari di circa 3,5 milioni di euro (prezzo medio 3,5 euro al kilogrammo). E per il 2017 i numeri della produzione dovrebbero crescere ancora, in media del 10-15%, grazie anche all’arrivo di altri 4 panificatori che hanno chiesto di entrare nel consorzio di tutela e quindi di sottoporsi al disciplinare di produzione e ai controlli e alle certificazioni di rito.
L’andamento produttivo dell’ultimo biennio conclude una serie storica che è iniziata nel 2006 con 132 tonnellate, quasi triplicatesi fino a 362 nel 2007, per poi scendere a 203 nel 2008, addirittura a 155 nel 2010, l’anno peggiore, per poi riprendersi lentamente fino alle 373 del 2015 e alle 440 dell’anno scorso. Dietro la maggiore produzione certificata c’è quella che Pasquale Lorusso, direttore del consorzio, definisce «la pax raggiunta nella filiera» nel 2014, ovvero la decisione di fare gioco di squadra ed incrementare la produzione con nuovi produttori cerealicoli, indotti a credere con più convinzione nella redditività del grano certificato, e la trasformazione con più molini, da uno a 3, e nuovi panificatori, diventati 10 nell’ultimo anno. Di qui la maggiore offerta legata pure alla maggiore domanda soprattutto nel centro nord, complici i canali di Gdo che hanno introdotto linee di prodotti a denominazione e tipici del territorio (da Conad con Sapori e dintorni, a Coop 3.0 a Despar e altri).
Cosi, insieme alla maggiore produzione annua di sempre, il 2016 ha segnato anche un significativo aumento delle quote di mercato, di oltre il 30%, se si considera l’ultimo triennio, aumento ancora più significativo tra calo dei consumi di pane in Italia, truffe alimentari e concorrenza sleale con il Dop altamurano che risulta essere il «più imitato» d’Italia. Tanto che lo stesso Lorusso ammette che tra gli obiettivi decisivi per il consorzio c’è proprio quello «di incrementare le attività di vigilanza contro comportamenti ingannevoli e quello di informazione dei consumatori per far conoscere il vero Pane di Altamura DOP, da promuovere anche nella logica del paniere con altri prodotti a denominazione». A maggio prossimo il consorzio promuoverà la firma di un nuovo contratto di filiera con l’obiettivo di stabilizzare produzione, trasformazione e panificazione e «consolidare cosi i risultati raggiunti nell’ultimo triennio dal Consorzio e dai suoi associati che — spiega il presidente, Luigi Picerno, panificatore altamurano — sono in linea con il piano strategico che ci siamo dati e che comincia a dare i suoi frutti, accrescendo la fiducia dei consumatori e la riconoscibilità del prodotto a marchio».
Fonte: Il Sole24Ore – Agrisole