Alla stalla viene pagato 32 centesimi, ovvero neanche 700 lire di vent’anni fa. Nel banco frigo del supermercato lo stesso litro di latte viene venduto tra 1,2 e 1,6 euro – un prezzo, quest’ultimo, riservato ai prodotti di alta qualità – con un ricarico, pertanto, che può arrivare a 5 volte in più. La differenza chi la intasca? E una delle risposte che l’indagine conoscitiva avviata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato intende accertare. L’indagine parte da alcune considerazioni.
La prima è lo smantellamento del regime delle “quote latte” che di fatto ha aperto al libero mercato questo prodotto, ma che può anche aggravare «la volatilità dei prezzi – scrive l’Authority nella delibera – e l’impatto che questo produce sugli allevatori italiani». La seconda riguarda prettamente il valore e la scarsa correlazione che c’è tra l’andamento del prezzo al consumo sia del latte che dei prodotti lattiero-caseari, e quello che viene riconosciuto al produttore, in calo costante negli ultimi mesi. Per contro i costi di produzione, invece, non calano. Il valore aggiunto della filiera, come denuncia da tempo Coldiretti, si concentrerebbe dunque esclusivamente nei settori della trasformazione del latte crudo e della grande distribuzione commerciale.
Il ruolo dell’Autorità scatta proprio qui, nelle dinamiche dei prezzi, soprattutto se fossero rilevabili dei problemi nelle dinamiche concorrenziali e di mercato dei diversi settori. Altro elemento che può avere gioco nel meccanismo, è la bassa concentrazione strutturale dell’offerta di materia prima (tanti allevatori di piccola e media dimensione che contrattano singolarmente i prezzi) un fattore in grado di generare uno squilibrio «nel potere di negoziazione nell’ambito delle relazioni commerciali tra agricoltori e latterie, favorendo è la tesi dell’Autority – l’adozione di condotte commerciali sleali». In sostanza coloro che hanno il potere in mano sono l’industria alimentare e la grande distribuzione che impongono i prezzi d’acquisto della materia prima.
Fonte: Messaggero Veneto