Agrisole
Alla zootecnia da carne 66,4 milioni di premi accoppiati per la macellazione dei capi bovini di 12-24 mesi. Altri 40,5 milioni destinati alla vacca nutrice per sviluppare i capi nati, allevati e macellati in Italia. Dei 2010 milioni che la zootecnia strappa nella trattativa sugli aiuti accoppiati della PAC, ai quali bisogna aggiungere altri 10 milioni destinati alla soia nel Nord Italia, come alimentazione del bestiame, il comparto della macellazione bovina da came è la seconda voce del plafond. Dopo il latte, che recupera 74,6 milioni di euro per il vitello nato e 10 milioni per il vitello nato nelle zone di montagna, arriva infatti la dote di 66,4 milioni di euro per la macellazione dei capi bovini 12-24 mesi.
Una cifra alla quale vanno sommati altri 40,5 milioni di euro per la vacca nutrice da Libro genealogico e razze autoctone, che potrebbero fare da trampolino di lancio per una filiera di bovini nati, allevati e macellati in Italia, «in modo da ridurre la dipendenza delle importazioni dei broutard dalla Francia e non perdere ulteriore sovranità nazionale in un settore come quello della carne bovina, che già da tempo non vive un periodo favorevole», commenta l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, il promotore di una grande coalizione del Nord, a difesa della zootecnia.