Ancora crescita in doppia cifra per il biologico italiano, secondo la versione 2016 dell’Osservatorio SANA, progetto promosso e finanziato da ICE e con analisi di Nomisma e Ismea, con il patrocinio di FederBio e Assobio che da anni si occupa di monitorare l’agroalimentare biologico italiano nel nostro Paese e all’estero, per creare un quadro completo del mercato e fornire informazioni essenziali sulla filiera agli attori del sistema produttivo e commerciale.
Per il primo semestre 2016 si registra un aumento del +20,6% dei consumi, una crescita importante se paragonata al contemporaneo calo del -1,2% gli acquisti agroalimentari generali delle famiglie italiane. Altri dati importanti sono quelli sul numero degli operatori, arrivati a 60.000 nel 2015 (+8,2% rispetto al 2014), e la superficie coltivata bio è arrivata al 12% della SAU nazionale (1.492.579 ettari, +7,8% rispetto al 2014).
In particolare, i dati dell’Osservatorio Ismea-Nielsen confermano anche per il primo semestre del 2016 un aumento significativo delle vendite di prodotti biologici nella GDO (+20,6% rispetto al primo semestre del 2015), rafforzando la tendenza positiva registrata nel 2015 (+20%) e quella degli ultimi 5 anni (+11%): la crescita delle vendite di prodotto biologico risulta generalizzata in tutti i canali della GDO (super, iper, liberi servizi e discount). Colpisce, in particolare nei primi sei mesi del 2016, l’accelerazione del canale discount, fenomeno questo che si spiega con l’aumento degli scaffali dedicati alle referenze bio nei punti vendita.