Selezione di alcuni studi inerenti il settore delle IG pubblicati o in corso di pubblicazione su riviste scientifiche
Ricerche segnalate: uno studio analizza la Denominazione d’Origine come potenziale standard di sostenibilità; una ricerca sul Pecorino Siciliano DOP individua nell’IG uno strumento per la resilienza del territorio. Uno studio italiano analizza la strategia di digitalizzazione del Parmigiano Reggiano DOP e come questa impatta sulla governance e sulla transizione ecologica. Segue un’indagine sulle IG come driver del turismo enogastronomico (Turismo DOP), prendendo ad esempio il caso italiano. Un report ha osservato la capacità dell’Indicazione Geografica (IG) di aumentare la redditività dell’agricoltura su piccola scala nell’UE, suggerendone l’adozione negli Stati Uniti per favorire le PMI. Uno studio greco individua nella tracciabilità delle IG uno strumento per favorire la sicurezza alimentare, mentre uno studio dell’Università Roma Tre individua nell’etichettatura IG uno strumento per l’integrazione verticale unificata. Infine, uno studio indaga la relazione tra fattori ambientali e socio- economici e l’utilizzo delle IG in Italia, Francia e Spagna, mostrando come l’attitudine alla cooperazione e le aree svantaggiate stimolino l’adesione al sistema IG.
La “Denominazione di Origine Protetta” è un indicatore per la gestione sostenibile del paesaggio? Approfondimenti dall’allevamento di animali da pascolo in cinque paesi dell’UE
L. Flinzberger, T. Plieninger, M. N. Bugalho, Y. Zinngrebe
ABSTRACT: Precedenti ricerche hanno dimostrato che i prodotti etichettati come “Denominazione di Origine Protetta” (DOP) sono correlati positivamente con gli indicatori di sostenibilità del paesaggio. Tuttavia, i fattori specifici che trasformano i prodotti DOP in strumenti di gestione sostenibile del paesaggio rimangono vaghi. Analizziamo le interviste di sei sistemi produttivi europei per esplorare i legami tra i prodotti a marchio DOP e la gestione sostenibile del paesaggio. Tutti i casi di studio erano collegati all’allevamento estensivo e al pascolo. Abbiamo scoperto che i prodotti DOP possono contribuire alla gestione sostenibile del paesaggio se il reddito è integrato da incentivi adeguati per le misure agroambientali. I prodotti di successo sono inoltre associati a reti locali che utilizzano sinergie tra i diversi interessi delle parti interessate. Introducendo criteri di ammissibilità focalizzati sui diversi obiettivi socio-ecologici, l’etichettatura DOP potrebbe diventare uno standard di sostenibilità. Grazie alla loro influenza socio-ecologica a livello paesaggistico, i prodotti DOP possono rappresentare un potente contributo al Green Deal dell’UE e alla strategia di sviluppo rurale.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Göttingen, Germania
Anno: 2024
Pubblicato: Göttingen Research Online Publications
Link: https://doi.org/10.1080/1747423X.2024.2326321
Parole chiave: food labeling; high nature value farmland; pheonomen-centered text analysis; agricultural policy; farm to fork strategy
Sistemi agroalimentari localizzati: il caso del Pecorino Siciliano DOP un prodotto agroalimentare della tradizione della gastronomia mediterranea
F. Sgroi, F. Modica
ABSTRACT: La sostenibilità sta diventando una variabile strategica di successo per la creazione di valore nelle aree rurali. Nel contesto delle aree rurali si collocano prodotti agroalimentari di eccellenza che costituiscono il punto di partenza per la creazione di valore. Il legislatore, al fine di valorizzare questi prodotti, prevede le certificazioni DOP, IGP, STG. Marchi e sostenibilità diventano un binomio per favorire la permanenza dell’uomo nelle aree rurali. Questo contributo discute l’uso degli indicatori di marca territoriale per favorire la resilienza dei territori. In particolare viene esaminato il Pecorino Siciliano DOP e vengono valutate le strategie aziendali di un campione di aziende esaminate. Lo studio contribuisce a mettere in luce un sistema agroalimentare localizzato che, nonostante la concorrenza di altri prodotti, continua, seppure con bassi margini economici, a creare quelle condizioni per la permanenza dell’uomo nel territorio.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Palermo
Anno: 2022
Pubblicato: International Journal of Gastronomy and Food Science Volume 27, 2022
Link: https://doi.org/10.1016/j.ijgfs.2022.100471
Parole chiave: Certification; Resilience; Sustainability; Competitiveness; Quality
Strategie di digitalizzazione nel sistema agroalimentare: il caso del Parmigiano Reggiano DOP
S. Ciliberti, A. Frascarelli, B. Polenzani, G. Brunori, G. Martino
ABSTRACT: I sistemi agroalimentari nelle zone rurali dipendono sempre più da azioni collettive e partecipative volte a preservare la produzione tradizionale e gli agroecosistemi locali. Si prevede che la diffusione delle tecnologie digitali svolga un ruolo in questo contesto, a condizione che venga perseguito un uso integrato di questi strumenti. Il contributo analizza le caratteristiche di una strategia integrata di digitalizzazione guidata da un’organizzazione collettiva, integrando la prospettiva del Sistema Socio-Cyber-Fisico (SCPS) nel sistema agroalimentare. L’obiettivo è quello di rivelare come il processo di digitalizzazione plasma e impatta sulla governance delle azioni collettive in uno scenario di transizione ecologica. Questo caso di studio esamina il sistema di produzione e il Consorzio per la tutela del formaggio Parmigiano Reggiano DOP, utilizzando il quadro di Analisi e Sviluppo Istituzionale. Per identificare le situazioni di azione e le loro connessioni vengono utilizzate prove provenienti da documenti ufficiali, osservazioni dirette, interviste semistrutturate e focus group. Il contributo consente di individuare una rete di applicazioni degli strumenti digitali, adottati in diversi ambiti aziendali di un’organizzazione complessa come il Consorzio del Parmigiano Reggiano e il suo sistema produttivo. Questa rete di funzioni aziendali integrate può essere vista come il segno distintivo della strategia di digitalizzazione elaborata da questo Consorzio all’intersezione con gli ambiti sociali e fisici circostanti, rafforzando il radicamento nel sistema di produzione delle PR. Sono però emersi anche alcuni ostacoli e inconvenienti di questa strategia, come ad esempio un’integrazione marginale con la transizione ecologica.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Perugia, Università di Pisa
Anno: 2024
Pubblicato: Agricultural Systems, Volume 218, 2024
Link: https://doi.org/10.1016/j.agsy.2024.103996
Parole chiave: Agri-food; Transition; Digitalisation; SCPS; Action situation; PDO
Indicazioni Geografiche e prodotti tradizionali alla base del turismo enogastronomico: rilevanza per lo sviluppo delle comunità rurali (sull’esempio dell’Italia)
O. V. Arion
ABSTRACT: Questo articolo è dedicato all’esplorazione delle indicazioni geografiche e dei prodotti tradizionali come base per lo sviluppo del turismo gastronomico e del loro impatto collettivo sullo sviluppo delle comunità rurali. Come soggetto di ricerca è stata scelta l’Italia, una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo, un Paese con il maggior numero di indicazioni geografiche registrate e una consolidata tradizione di turismo rurale. L’analisi dell’esperienza dell’Italia riguardo al contributo dei prodotti tradizionali e delle Indicazioni Geografiche allo sviluppo del turismo nazionale e dell’economia delle comunità rurali e dello Stato nel suo complesso consente di valutare i vettori di sviluppo dell’Ucraina in questo campo. Dall’analisi delle banche dati bibliografiche risulta evidente la significativa rilevanza di tali ricerche. […] Recenti pubblicazioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo hanno rilevato tassi di ripresa significativi del turismo internazionale in Italia nel periodo post-pandemia. Secondo Coldiretti, la confederazione nazionale dei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’agroalimentare e dell’ambiente in Italia, il contributo previsto all’economia del Paese nel 2023 supera i 30 miliardi di euro da parte dei turisti nazionali e stranieri che scelgono sempre più di trascorrere le vacanze nelle zone rurali. Questa tendenza è attribuita alla leadership dell’Italia nel turismo enogastronomico, con oltre 5.000 denominazioni di prodotti tradizionali e 838 prodotti e vini protetti da indicazioni geografiche (al 2023, secondo il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali italiano), così come come l’immenso potenziale dell’agriturismo. L’articolo evidenzia inoltre il ruolo significativo svolto dalla rappresentazione degli agropaesaggi unici dell’Italia come paesaggi culturali del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, del Patrimonio Agricolo Mondiale della FAO (progetto GIAHS), ecc., nello sviluppo delle comunità rurali.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Kiev, Ukraina
Anno: 2022
Pubblicato: Journal of Geology, Geography and Geoecology, 33(1), 3-13.
Link: https://doi.org/10.15421/112401
Parole chiave: Geographical Indications; traditional products; tourism; rural; agricultural; landscape; Turismo DOP
L’indicazione geografica come strategia per rilanciare l’agricoltura su piccola scala: valutazione delle prospettive per le materie prime a indicazione geografica come meccanismo a valore aggiunto per l’agricoltura sostenibile
D.C. Knudsen, G. Petino, J. Wilson, A. Babb, et al.
ABSTRACT: Lo scopo di questo studio è quello di trasmettere i risultati di un’indagine sulla capacità dell’indicazione geografica (IG) di aumentare la redditività dell’agricoltura su piccola scala nell’UE e negli Stati Uniti e, di conseguenza, rilanciare e sostenere le piccole comunità agricole in cui i produttori vivono. L’UE ha da tempo adottato una politica che prevede l’utilizzo delle IG per differenziare i propri prodotti in Europa e nell’economia globale. Di conseguenza, c’è molto che possiamo imparare dalla loro esperienza. Gli Stati Uniti hanno relativamente poca esperienza in questo senso, ma esistono esempi. Di seguito, inizieremo esaminando tre casi in Sicilia (Pistacchio Verde di Bronte DOP, Limone di Siracusa IGP, Carota Novella di Ispica IGP) prima di passare ai casi negli Stati Uniti. La scelta della Sicilia come sito per un’indagine europea: a differenza dei prodotti presenti nelle zone centrali dell’UE, in particolare in Francia, i prodotti siciliani tendono ad essere dichiarati relativamente recenti nell’elenco dei prodotti IG ufficiali dell’UE. Di conseguenza, è più facile comprendere il loro percorso verso la registrazione ufficiale e molte delle persone coinvolte rimangono in vita, consentendo così interviste in modo che il processo di registrazione possa essere compreso in dettaglio. Dopo aver esaminato nel dettaglio tre IG siciliane, ci siamo poi rivolti agli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, le IG esistono in due forme: le aree vitivinicole americane che sono governate dal governo degli Stati Uniti sotto la competenza del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e quelle come Florida Oranges e Washington Apples che sono governate congiuntamente secondo gli ordini di mercato USDA e il marchio statunitense legge. Esaminiamo entrambi questi sistemi qui. Infine, esaminiamo le possibilità per un potenziale prodotto storico, i cachi dell’Indiana Uplands. Chiudiamo con le conclusioni e le prospettive di una più ampia adozione delle IG negli Stati Uniti.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Indiana University, Università di Catania, Accademia delle Belle Arti di Palermo
Anno: 2024
Pubblicato: Indiana University Repository
https://dic.dlib.indiana.edu
Parole chiave: Geographical Indications; EU; USA; Rural development
La tracciabilità porta all’autenticazione degli alimenti? Una revisione sistematica da una prospettiva europea
M.E. Dimitrakopoulou, A. Vantarakis
ABSTRACT: La sicurezza e la qualità alimentare riguardano sempre più sia i consumatori che l’intero settore alimentare coinvolto. L’Unione Europea ha adottato una legislazione specifica per i prodotti alimentari al fine di monitorare la sicurezza e la qualità alimentare, tutelando allo stesso tempo la cultura, la storia e l’economia locale di ciascun Paese. Inoltre, il patrimonio europeo si sta arricchendo, attraverso l’istituzione di regimi di qualità come la Denominazione di Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP). L’interesse e la preoccupazione dell’Europa per quanto riguarda la sicurezza alimentare sono dimostrati anche dai finanziamenti continui del Programma Quadro 5 Orizzonte 2020. Anche la tracciabilità degli alimenti. poiché l’autenticazione degli alimenti costituisce parti inseparabili della sicurezza e della qualità degli alimenti. Questa revisione sistematica presenta tecnologie di ricerca innovative utilizzate in Europa per la tracciabilità e l’autenticazione degli alimenti e pubblicate nel periodo 2010-2018. Inoltre, informazioni sul metodo utilizzato e sul paese di origine, vengono forniti il tipo di alimento e il livello del processo alimentare. Questo documento offre un nuovo possibile approccio per quanto riguarda la combinazione delle definizioni esistenti di tracciabilità e autenticazione degli alimenti, per quanto riguarda la provenienza degli alimenti.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Patras, Grecia
Anno: 2023
Pubblicato: Food Reviews International, Volume 39, 2023 – Issue 1
Link: https://doi.org/10.1080/87559129.2021.1923028
Parole chiave: Food traceability; food authentication; geographical origin; food safety; food fraud
In che modo i fattori locali influenzano l’adozione regionale delle indicazioni geografiche in Europa? Prove da Francia, Italia e Spagna
L. Cei, G. Stefani, E. Defrancesco
ABSTRACT: La diffusione delle indicazioni geografiche (IG) è piuttosto eterogenea all’interno dell’Unione Europea. Alcune aree mostrano un gran numero di prodotti IG registrati, mentre altre utilizzano poco questo strumento politico. Nel nostro studio, indaghiamo la relazione tra diversi fattori ambientali e socio-economici e il grado di utilizzo delle IG a livello regionale nei tre principali paesi in termini di prodotti IG registrati: Italia, Francia e Spagna. Per fare ciò, implementiamo un modello di acquisto infrequenza che ci consente di stimare due serie di parametri. In questo modo possiamo stimare l’effetto di ciascun fattore su due misure: la probabilità di osservare una nuova registrazione IG in una regione e la variazione dell’intensità della protezione. I nostri risultati mostrano che le condizioni di marginalità, come la presenza di aree svantaggiate o la lontananza di un’area, l’attitudine dei produttori a cooperare e la tradizione passata di registrare i prodotti IG sono i principali determinanti del grado di protezione ricercato attraverso le etichette IG. Ciò consente di trarre conclusioni interessanti sull’efficacia della politica delle IG nel prendere di mira le aree meno sviluppate, oltre a suggerire possibili modi per stimolare ulteriormente l’uso delle IG per proteggere i prodotti locali.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Padova, Università di Firenze
Anno: 2021
Pubblicato su: Food Policy, Volume 105, 2021
Link: https://doi.org/10.1016/j.foodpol.2021.102170
Parole chiave: Geographical indications; Infrequency of purchase; Policy adoption; Regional factors
Attuazione differenziata e integrazione europea: lo sviluppo dell’etichettatura della qualità alimentare nell’UE
M. Thatcher, M. Garcia Quesada
ABSTRACT: L’articolo esamina come l’attuazione nazionale differenziata delle politiche dell’UE influenzi la successiva integrazione europea – sia che porti a una rinnovata integrazione verticale unificata, a un’integrazione differenziata, allo status quo o alla rinazionalizzazione. Esamina il caso delle indicazioni geografiche (IG), un sistema di etichettatura dell’UE per alimenti e bevande basato sul luogo di origine e sui processi di produzione. Nonostante caratteristiche quali i diversi interessi nazionali e il gastronazionalismo, l’attuazione differenziata ha portato a una rinnovata integrazione verticale unificata. L’articolo individua tre processi: requisiti legislativi comunitari che incoraggiano la costituzione di associazioni di produttori; le sentenze della Corte di Giustizia Europea che hanno dato priorità alla qualità rispetto al commercio transfrontaliero; l’uso dei negoziati di libero scambio per modificare le regole dell’UE. Mentre i risultati dell’integrazione sono quelli attesi dalle analisi neofunzionaliste, i processi sono più basati sulle istituzioni. Le differenze nell’attuazione potrebbero favorire, anziché ostacolare, l’ulteriore integrazione a causa delle caratteristiche istituzionali della legislazione e del processo decisionale dell’UE.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università Luiss, Roma
Anno: 2023
Pubblicato su: West European Politics, 47(3), 701–729
Link: https://doi.org/10.1080/01402382.2023.2202586
Parole chiave: Differentiation; implementation; integration; geographical indications; EU
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2024_02