Questa nuova sezione della rivista mette in evidenza la selezione di alcuni degli ultimi studi inerenti il settore delle Indicazioni Geografiche pubblicati o in corso di pubblicazione su riviste scientifiche, con un breve abstract della ricerca e i riferimenti alla pubblicazione. In particolare in questo numero: uno studio su come la presenza di prodotti DOP IGP influisca sull’innovazione delle pratiche agricole, ma anche sulle scelte delle PMI di avere prodotti a marchio. Un focus sulla filiera dei prosciutti: dalle nuove strategie di allevamento dei suini pesanti, passando per il rapporto tra capitale sociale e IG o l’andamento finanziario dei prosciuttifici di Parma, fino a quanto conta il terroir degli allevamenti per i prosciutti europei. Ancora: quale il motivo del successo delle IG italiane e un approfondimento sulle attitudini al consumo dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP.
Impatto delle strategie innovative di allevamento dei suini pesanti italiani: caratteristiche tecnologiche e composizione chimica dei prosciutti secchi
A. Toscano, D. Giannuzzi, I. Hyeladi Malgwi, V. Halas, P. Carnier, L. Gallo, S. Schiavon
ABSTRACT: Per esplorare l’influenza di 3 strategie innovative di alimentazione sulla qualità del prosciutto secco, 336 suini (3 lotti, 112 maiali/lotto) di 90 kg di peso corporeo (BW), sono stati divisi in 4 gruppi e alloggiati in 8 recinti con alimentatori automatici: Gruppo di controllo (C); età avanzata (OA); gruppo di età più giovane (YA); gruppo di peso maggiore (GW). Lo studio ha valutato l’impatto delle strategie di alimentazione e gestione sulle caratteristiche tecnologiche e chimiche dei prosciutti stagionati. Tutti i trattamenti hanno determinato un aumento dell’adiposità del prosciutto, eccetto l’OA, che è stata invece associata a una produzione di prosciutti più leggeri con maggior grasso di marmorizzazione, ma con un forte peggioramento dell’efficienza alimentare.
Indicazioni Geografiche e innovazione: evidenze dalle regioni EU
S. Stranieri, L. Orsi, I. De Noni, A. Olper
ABSTRACT: L’articolo analizza il rapporto tra la diffusione delle Indicazioni Geografiche e l’innovazione nel settore agroalimentare. Viene esaminato in che misura la diffusione delle IG nelle regioni dell’UE influisce sull’innovazione tecnologica. Utilizzando un modello Neo-Schumpeteriano di “distanza dalla frontiera” viene affrontata l’ipotesi secondo la quale il rapporto tra diffusione delle IG e innovazione non è casuale e dipende dalla distanza delle imprese e dei sistemi locali dalla “frontiera” tecnologica. Il team di ricerca ha mostrato come la diffusione delle IG influisca sulle attività innovative, a condizione che la regione sia distante dalla frontiera tecnologica: la diffusione delle IG riduce leggermente l’innovazione e la crescita nelle regioni vicine alla frontiera tecnologica, ma la stimola nelle regioni più arretrate.
Il rapporto tra capitale sociale e IG. Studio comparativo tra Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP e Jamón de Trevélez IGP
F. A. Navarro Valverde, F. Pagliacci, D.Salpina
ABSTRACT: Lo studio mette a confronto due sistemi di qualità UE in Italia e Spagna: il Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP e il Jamón de Trevélez IGP. L’obiettivo è dimostrare che il capitale sociale svolge un ruolo importante sia nella creazione che nella gestione delle Indicazioni Geografiche (IG) e che l’ottenimento di questo marchio rafforza le reti esistenti, favorendo così lo sviluppo rurale. La ricerca rivela due esperienze diverse nell’ottenere marchi di qualità UE, indipendentemente dal fatto che i prodotti, i luoghi e le persone coinvolti in questo processo abbiano vari aspetti in comune. Lo studio dimostra i vantaggi derivanti da questi marchi di alta qualità e come il loro impatto sullo sviluppo rurale possa variare in relazione al livello di capitale sociale coinvolto e alla forza delle reti locali.
Le dimensioni del terroir sono importanti? Aree geografiche protette e prezzi dei prosciutti europei
G. L. Höhn, M. Huysmans, C. Crombez
ABSTRACT: I confini delle aree delle Indicazioni Geografiche (IG) rappresentano il nucleo delle specifiche IG. La teoria suggerisce che le aree più piccole si traducono in prezzi più elevati dei prodotti a causa di minori quantità e superiore qualità, tuttavia non vengono fornite prove certe di questo. Utilizzando i nuovi dati codificati delle aree IG, espressi in km2, di 22 prosciutti, vengono fornite prove empiriche dirette che le aree più grandi sono associate a prezzi più bassi. Le regressioni del sottocampione suggeriscono che la dimensione delle aree influenza i prezzi sia attraverso la quantità di prodotto che la qualità (percepita). I risultati indicano quindi che le dimensioni delle aree IG sono un fattore non trascurabile nella creazione di marchi regionali collettivi.
Adozione delle Indicazioni Geografiche e delle etichette alimentari di origine da parte delle PMI – Una revisione sistematica della letteratura
M. Hofmeier, L. Menapace, S. Rahbauer
ABSTRACT: Un approvvigionamento regionale di prodotti alimentari di alta qualità è considerato sostenibile e auspicabile dai consumatori e dai responsabili politici. Tuttavia, l’adozione di queste etichette da parte delle PMI nel settore alimentare è bassa. Questo articolo fornisce una sintesi dei risultati empirici esistenti relativi all’adozione di Indicazioni Geografiche e altre etichette di origine da parte delle PMI del settore alimentare. La letteratura ha identificato gli aspetti economici e di marketing come fattori critici di adozione, e suggerisce che i motivi altruistici dei CEO svolgono un ruolo importante. La conoscenza limitata delle Indicazioni Geografiche e di altre etichette di origine e lo sforzo richiesto per ottenere/utilizzare tali etichette è stato identificato come un ostacolo significativo all’adozione. Lo studio suggerisce una migliore comunicazione lungo la catena del valore per ottenere livelli più elevati di efficienza delle etichette.
Andamento finanziario delle imprese associate al Consorzio del Prosciutto di Parma: analisi per quartile di imprese
M. Iotti, E. Manghi, G. Bonazzi
ABSTRACT: La ricerca indaga il settore del Prosciutto di Parma DOP che in termini di fatturato è la terza produzione italiana a marchio protetto e la prima nella lavorazione della carne. Il Prosciutto di Parma DOP richiede significativi investimenti in capitale fisso e capitale circolante. La ricerca si propone di analizzare le performance finanziarie delle imprese del settore, dividendole per classe di dimensioni per quartile. Il campione prende in considerazione tutte le 140 imprese del Consorzio e, di queste, i dati del rendiconto annuale di 101 società nell’arco di 10 anni, per 840 osservazioni. La ricerca può essere utile agli operatori del settore per evidenziare i vantaggi delle grandi imprese e le difficoltà delle PMI; i responsabili politici possono applicare la ricerca per sostenere le PMI nell’accesso al credito. La ricerca può essere replicata, in particolare nell’analisi delle ditte tipiche di prodotti e nei settori agroalimentari in cui esistono aziende di diverse classi dimensionali
Cosa si cela dietro al successo dei prodotti IG italiani? Mettere in discussione la tradizione nei Consorzi attraverso l’efficienza condizionata aggregata
C. Colamartino, A. R. Dipierro, P. Toma, M. Frittelli
ABSTRACT: Lo studio valuta il livello di efficienza delle imprese italiane all’interno dei Consorzi. Più di 600 aziende aggregate in 50 Consorzi consentono uno studio capillare e locale nel periodo 2011- 2020. I risultati dimostrano che esistono effetti sia di concentrazione geografica che di longevità nel livello di efficienza. Più in dettaglio, il numero di Consorzi ospitati in una regione incide positivamente sulla performance di efficienza media, dimostrando che uno scenario favorevole esiste indubbiamente in aree specifiche (es. Centro-Nord Italia). I risultati testimoniano inoltre la relazione positiva tra la longevità dei Consorzi e l’efficienza media delle performance regionali, alla luce del ruolo dell’esperienza nella valorizzazione delle caratteristiche territoriali. I risultati raggiunti consentono di affermare l’importanza del Consorzio per la produzione e distribuzione di prodotti agroalimentari di qualità certificati. Queste collaborazioni hanno successo anche nello sviluppo economico e sociale dell’area rurale e nella tutela delle condizioni fisiche all’interno dell’ambiente di produzione
Consapevolezza, preferenze e atteggiamenti dei consumatori italiani nei confronti delle arance rosse siciliane (Arancia Rossa di Sicilia IGP)
R. Selvaggi, C. Zarbà, G. Pappalardo, B. Pecorino, G. Chinnici
ABSTRACT: L’obiettivo del documento è quello di descrivere i risultati di un’indagine sulla consapevolezza, le preferenze e gli atteggiamenti dei consumatori nei confronti di prodotti di qualità certificata come l’ortofrutta e in particolare delle arance di sangue siciliane (Arancia Rossa di Sicilia IGP). Allo studio hanno partecipato 26 soggetti con background socio-demografico eterogeneo. L’obiettivo dello studio è stato raggiunto attraverso tre focus group (FGs) svolti in tre città italiane. I risultati mostrano che frutta e verdura hanno un ruolo particolarmente rilevante nelle abitudini alimentari del campione. Per gli intervistati, l’etichetta di qualità dei prodotti alimentari è garanzia di essere italiani, di rispetto delle norme e degli standard di produzione, di prodotti naturali e genuini e di un gusto e un sapore più intensi e buoni. Per l’intero target, l’Arancia Rossa di Sicilia IGP è un prodotto premium di eccellenza affidabile, la cui qualità può essere garantita perché certificato, purché il consumatore riconosca il logo di certificazione sul prodotto.
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2023_03