Le dichiarazioni dei partecipanti alla presentazione dell’11° Rapporto Qualivita-Ismea 2013 su dati, analisi e valori delle produzioni DOP e IGP nell’anno 2012.
Cesare Mazzetti – Presidente Fondazione Qualivita
“L’annuale Rapporto Qualivita-Ismea sulle produzioni agroalimentari DOP IGP e STG, si è confermato nel tempo un valido strumento di analisi dei dati e delle tendenze del variegato universo delle indicazioni geografiche italiane, oggi sempre più distinto dal resto delle produzioni agroalimentari, con trend e dinamiche proprie legate alla qualità. Dai prodotti DOP IGP e STG, il consumatore si aspetta una radice con i territori d’origine, una qualità maggiore e certificata e alla fine un’ elevata capacità di soddisfazione dei propri bisogni alimentari ed edonici. Le attività di Qualivita, che insieme a Ismea ha elaborato il rapporto giunto all’ undicesima edizione, sono relative allo studio degli aspetti socio-economici, alla promozione e alla divulgazione del sistema delle indicazioni geografiche italiane. Tale comparto è certamente il più organizzato e rinomato nel mondo e per questo merita di essere studiato, protetto e sviluppato con l’apporto sostanziale dei produttori, dei loro Consorzi e delle Istituzioni, anche grazie alla collaborazione consolidata e fruttuosa tra questi gruppi e l’importante sostegno offerto a questa iniziativa dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. L’auspicio di Qualivita è che anche questa undicesima edizione del Rapporto possa fornire agli operatori dati e informazioni necessarie per nuove strategie di sviluppo”.
Arturo Semerari – Presidente Ismea
“Guardando i numeri è evidente che il sistema qualità nell’agroalimentare continua a dare i suoi frutti, preservando i redditi dei produttori e premiando soprattutto gli sforzi, anche in termini di maggiori costi, legati all’appartenenza a un circuito certificato che si dimostra premiante anche nelle fasi cicliche negative, come quella attuale. Buona la performance all’estero, con l’export che ha fatto registrare l’anno scorso una crescita di circa il 5% del giro d’affari. Inoltre il mercato domestico per l’insieme dei prodotti Dop e Igp ha fatto segnare nel 2012, in un’annata cioè di forte recessione per l’intera economia nazionale, una sostanziale tenuta. Un risultato che appare comunque significativo e incoraggiante se si considera che in altri ambiti, compreso quello alimentare al di fuori dei marchi tutelati, il mercato interno ha accusato una dinamica più sfavorevole. Ma continuiamo a rilevare una forte concentrazione del fatturato su poche denominazioni, con circa l’84% del valore della produzione riconducibile alle prime 10 Dop- Igp. Il fenomeno appare però meno accentuato rispetto a qualche anno fa, seppure in un comparto che mostra asimmetrie ancora evidenti sia nei potenziali di produzione che nei valori di mercato”.
Filippo Trifiletti – Direttore Generale Accredia
“Nel sistema di controllo delle produzioni agroalimentari, ACCREDIA, l’Ente unico nazionale di accreditamento, su incarico delle Amministrazioni competenti, svolge un delicato servizio di pubblica autorità, attraverso la verifica della competenza dei 1.000 laboratori che effettuano in media più di 2,3 milioni di analisi annue sugli alimenti e dei 70 organismi di certificazione che controllano le 80 mila aziende produttrici di beni a marchio DOP, IGP e STG. La collaborazione tra Accredia e le Amministrazioni, in questo settore ancor più che in altri, funziona in virtù della fiducia reciproca e contribuisce a valorizzare, con una fitta rete di controlli e l’interagire coordinato di strutture, pubbliche e private, in una logica di sussidiarietà, le elevate competenze in materia di sicurezza e qualità di cui il Paese dispone. Un impegno che nasconde in sé un duplice obiettivo: da un lato tutelare e rassicurare il consumatore, dall’altro salvaguardare un sistema produttivo legato all’industria alimentare, protagonista indiscusso dell’eccellenza Made in Italy, che oggi rappresenta una tra le migliori opportunità per la crescita e la valorizzazione sui mercati esteri per il nostro Paese.
Giuseppe Liberatore – Presidente AICIG
“I Consorzi di tutela investono annualmente milioni di euro nell’attività di vigilanza e tutela delle denominazioni, oltre a sostenere gravosi oneri per assicurare controlli rigorosi su tutte le fasi di produzione nelle diverse filiere merceologiche. Ma a questo impegno non corrisponde l’indispensabile supporto delle Istituzioni pubbliche, che non destinano risorse finanziarie adeguate per aiutare il comparto agroalimentare a fronteggiare più efficacemente frodi e fenomeni contraffattivi, fortemente lesivi degli interessi economici dei produttori, della reputazione delle nostre IG, delle garanzie offerte ai consumatori. Per questo, AICIG ritiene determinante che il Governo italiano assuma formalmente l’impegno di assegnare i fondi derivanti dalle sanzioni amministrative, applicate in violazione alle norme di tutela delle DOP e IGP, direttamente agli organismi consortili. Inoltre, sarebbe quanto mai opportuno deliberare il ripristino delle misure normalmente previste per co-finanziare l’attività dei Consorzi, azzerate nel pacchetto normativo della nuova Legge di Stabilità, al fine di favorire azioni capillari di tutela e vigilanza sui mercati, in particolare su quelli esteri. E’ in gioco la sopravvivenza stessa dei regimi di qualità, istituiti allo scopo di fornire strumenti per una protezione reale dei prodotti a denominazione. In un quadro generale così denso di criticità per il settore, il Rapporto Qualivita Ismea 2013 ha il merito di contribuire a dare forte visibilità alle iniziative promosse quotidianamente dai Consorzi di tutela a salvaguardia delle nostre produzioni agroalimentari di pregio. Auspichiamo in futuro che il pregevole lavoro editoriale di Qualivita e Ismea possa includere anche aspetti legati agli investimenti effettuati in tutela/vigilanza e i dati relativi ai controlli che sono di estrema importanza per il sistema ma troppo spesso non adeguatamente evidenziati”.
On. Paolo De Castro – Presidente COMAGRI
“Il tema della qualità alimentare, della sua tutela e della sua valorizzazione sui mercati è da sempre prioritario per le istituzioni comunitarie, in primis per la Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. In tale ambito, lo scorso anno abbiamo approvato il nuovo regolamento sui regimi di qualità alimentare che riforma il sistema delle certificazioni di qualità (DOP, IGP, STG) e, grazie alle misure previste, l’Europa ha potuto affermare una nuova politica di indirizzo sulla qualità a sostegno degli agricoltori e della produzione, ma anche dei cittadini che riceveranno informazioni più puntuali e trasparenti su ciò che mangiano e bevono. Le nuove regole contro l’agropirateria, più stringenti sotto il profilo del contrasto a imitazioni, usurpazioni ed evocazioni dei marchi di qualità certificati (clausola ex-officio), sono la dimostrazione concreta dell’impegno dell’Europarlamento a tutela delle eccellenze del settore. A questi provvedimenti si sommano la nuova etichettatura volontaria per le produzioni realizzate in territori di montagna, la minore burocrazia per il funzionamento dei Consorzi di tutela, la riduzione dei tempi, la semplificazione delle procedure di riconoscimento per le certificazioni e la possibilità di introdurre in etichetta (a integrazione dei marchi di qualità certificata) riferimenti testuali e simbolici riferibili a marchi d’area e/o geografici. Tutti traguardi importanti in particolare per il made in Italy agroalimentare, modello qualitativo di primaria grandezza nel panorama europeo e internazionale”. FONDAZIONE
CS_Rapporto2013_04_Commenti.pdf