Affari e Finanza
Il mercato agroalimentare è in calo, ma i prodotti italiani di qualità protetti dal riconoscimento comunitario (Dop – Denominazione di origine protetta e Igp – Indicazione geografica protetta) resistono meglio alla crisi, soprattutto grazie al traino dell`export. “L`Italia è il primo paese europeo per numero di riconoscimenti conseguiti, che attualmente sono 245”, spiegano dall`Ismea. “Il comparto dove sono presenti più riconoscimenti è l’ortofrutta fresca e trasformata, seguita dai formaggi, dagli oli extravergine di oliva e dalle carni”. Le Dop guidano la lista: secondo i dati Istat, nel 2011 erano 149 i prodotti riconosciuti (+14% rispetto all`anno precedente), seguite dalle Igp (+6% rispetto al 2010). Le Dop risultano di più negli oli extravergine, nei formaggi, negli ortofrutticoli e cereali e nelle carni; mentre le Igp si concentrano soprattutto nelle ultime due categorie. Un risultato che segue un cambio di abitudini da parte del consumatore. “La crisi ha modificato il carrello della spesa: i clienti si indirizzano verso un bilanciamento tra prodotti low cost e di qualità con un occhio al portafoglio, ma senza rinunciare a soddisfare l`esigenza di qualcosa di buono, orientandosi, ad esempio, verso la denominazione di origine controllata”, spiega Vincenzo Grassi, associate partner di Pwc. Negli ultimi anni si va, infatti, delineando una generale riscoperta del concetto di naturalità e una crescente domanda di genuinità.