Massimo Pavan, presidente del Consorzio della Carota di Ispica IGP: «Promozione e tutela del marchio per consumatori informati e consapevoli»
In Sicilia siamo ormai nel pieno della produzione di carote nostrane, che sono raccolte da febbraio alla metà di giugno, inserendosi così nel più ampio mercato italiano che conta altre tre aree, oltre a quella siciliana, cioè Fiumicino, Chioggia e Fucino che si spalmano negli altri mesi dell’anno, in modo da garantire la presenza nei mercati del prodotto italiano fresco tutto l’anno.
La produzione della carota novella siciliana, in Italia, è dunque l’unica ad essere coltivata in contro stagione e possiede proprietà organolettiche straordinarie che le vengono conferite dall’ambiente in cui cresce, cioè la Sicilia sudorientale, a pochi chilometri dal mare.
Tra le diverse varietà spicca la Carota Novella di Ispica IGP, semilunga nantese, che dal 2011 è entrata nel registro ufficiale europeo dei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta. Si tratta di un riconoscimento su cui si fonda il lavoro del Consorzio della Carota Novella di Ispica IGP volto alla promozione e alla tutela del marchio del prodotto.
«Tutelare e promuovere il prodotto – spiega Massimo Pavan, presidente del Consorzio della Carota Novella di Ispica IGP -vuol dire garantire il consumatore. Per questo assieme all’Università del Piemonte ormai da tre anni stiamo portando avanti test per individuare i marcatori, cioè le proprietà specifiche che garantiscono l’origine esatta del prodotto. Questo permette controlli più efficaci sulla filiera, a garanzia della tracciabilità e quindi del rispetto del consumatore finale. Ci impegniamo cosìafornire ai consumatori tutte le informazioni necessarie per scegliere in maniera consapevole ilcibo che vogliamo portare sulle tavole per mangiare sano e responsabile».
In tema di responsabilità il Consorzio della Carota Novella di Ispica IGP proprio la scorsa settimana ha chiesto inoltre la modifica del disciplinare affinché le carote con forme difettose, non adatte al consumo fresco possano essere utilizzate nella trasformazione.
«Dobbiamo pensare eticamente – spiega Pavan – dobbiamo produrre cercando di sprecare meno cibo possibile». La carota novella siciliana si presenta dolce, croccante e tenera nello stesso tempo, e la sua presenza nei mercati è simbolo dell’imminente arrivo della primavera.
È la prima infatti ad arrivare sui banchi e nelle tavole, perché il sole della nostra terra (le aree in cui si coltiva la carota di Ispica Igp godono della maggiore esposizione alla luce del sole) sia per la carota, che per altre culture, permette di anticipare le stagioni. La semina delle carote viene fatta a scalare dai primi di settembre fino alla fine di ottobre con le prime che appaiono sul mercato il1 di febbraio e le ultime il 20 di giugno. Così si mantengono intatte più a lungo possibile le particolarità salutistiche, che nel caso della carota sono davvero molte.
Fonte: La Sicilia