Presentata da OriGIn Italia l’Agenda strategica 2021 dei Consorzi di Tutela italiani, una partecipata assemblea per condividere proposte e obiettivi
Mantenere alta la competitività delle Indicazioni Geografiche, garantire una gestione sempre più efficiente delle IG con più risorse e nuovi strumenti, riconoscere i Consorzi di Tutela come soggetti attivi nell’attuazione delle politiche di sviluppo. Sono questi in sintesi gli obiettivi dell’Agenda 2021 di OriGIn Italia, emersi durante l’assemblea che si è svolta in video conferenza e che ha coinvolto Presidenti e Direttori dei Consorzi di tutela italiani.
«Molte le sfide che ci attendono nei prossimi mesi – ha sottolineato Cesare Baldrighi, presidente OriGIn Italia –, dai nuovi accordi commerciali, agli effetti della Brexit per le Indicazioni geografiche, così come la situazione Dazi Usa da monitorare e migliorare dopo l’insediamento del nuovo Presidente».
E poi il tema della sostenibilità, che vede i Consorzi in prima linea: «I nuovi scenari europei ci mettono di fronte alle strategie da adottare per il Green Deal – ha proseguito Baldrighi -, ma anche la “battaglia” sul nutriscore per arrivare ad un’etichetta che garantista i prodotti ad indicazione geografica; la nuova PAC e la riforma del sistema IG».
Sul fronte interno attenzione alla riforma del Testo unico dei Consorzi di tutela, oltre alle misure relative al Covid-19, il Recovery Plan, quindi il Patto per l’export ed il G20 di settembre in Italia.
«Per le IG italiane– ha spiegato Mauro Rosati, direttore di OriGIn Italia – la sfida sarà quella di gestire al meglio la transizione ecologica che è in atto nel mondo; per questo serve una partecipazione attiva di tutti i Consorzi di Tutela sui temi della riforma Green Deal UE, soprattutto per quanto riguarda i due dossier più strategici: Farm To Fork e Biodiversity».
Numerosi gli interventi dei soci e i contributi provenienti dai Consorzi di Tutela, tutti concordi in una strategia condivisa e unitaria per poter meglio rappresentare le esigenze e gli interessi delle IG sia in Italia, sia in Europa, perché come è stato ricordato “l’unione fa la forza”; OriGIn Italia in questo caso rappresenta di fatto una forza importane perché associa oltre il 90% della produzione italiana certificata DOP IGP.
«Come sistema IG dobbiamo farci carico della responsabilità di proporre percorsi e progetti di fattibilità – ha detto Riccardo Deserti, vicepresidente OriGIn Italia -. E poi abbiamo bisogno di un’organizzazione con competenze per tradurre questi progetti in risultati concreti. Dobbiamo condividere il know how sviluppato e le esperienze virtuose per poter crescere insieme e essere più ascoltati».
Fra le attività che impegneranno OriGIn Italia nei prossimi mesi anche un nuovo Comitato per il Green Deal: «Dobbiamo mettere subito a lavoro il Comitato per delineare una strategia condivisa sulla sostenibilità attraverso il contributo dei Consorzi di Tutela che rappresentano le esperienze più avanzate in questo campo» ha aggiunto il vicepresidente di Origin Italia Stefano Fanti.
«La riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche – conclude Federico Desimoni coordinatore del Gruppo Legale di OriGIn Italia – sarà una punto fondamentale per risolvere alcune problematiche legate all’efficienza delle procedure amministrative».
Nelle prossime settimane OriGIn Italia avvierà un calendario di incontri con gli Assessori Regionali per illustrare l’Agenda 2021 in attesa che si chiuda la partita del Governo con la nomina del nuovo Ministro dell’Agricoltura. In programma a fine primavera anche un’iniziativa sulla sostenibilità che vedrà coinvolti i principali stakeholder nazionali e europei.
Fonte: OriGIn Italia