Intervista a Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia: “Entro il 2030 la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle IG sarà ancora più solida e ‘controllata’ di oggi, contribuendo a rafforzare il posizionamento dei prodotti a marchio IG”
Le fasce di consumatori più giovani evidenziano un`attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale dei processi produttivi del cibo, pertanto, è plausibile ritenere che nei prossimi decenni questo aspetto sarà uno dei driver di acquisto più rilevanti. A Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, abbiamo chiesto come le IG immaginano di affrontare la questione «sostenibilità».
Le IG possono considerarsi esonerate dall`obbligo di misurarsi con la crescente domanda di sostenibilità da parte della società civile?
I prodotti IG godono di una reputazione che li colloca al vertice della catena del valore dell’agroalimentare, ma questa situazione potrebbe cambiare se non saremo in grado di rispondere alle nuove esigenze in tema di sostenibilità, avanzate non solo dai consumatori e dall`industria di trasformazione, ma anche dal mondo della finanza. Non va però dimenticato che il prezzo al momento è ancora il parametro prevalente nell`orientare le scelte di acquisto.
I prodotti generici, avvantaggiati da prezzi più contenuti, non essendo regolamentati da disciplinari di produzione, potrebbero essere più rapidi e convincenti nel soddisfare l’esigenza di sostenibilità avanzata dai consumatori. Potrebbero pertanto superare in reputazione e valore le IG, che, a oggi, vedono nel legame con il territorio e nei requisiti di qualità l`elemento caratterizzante.
Come pensate di superare questo pericolo?
Il nostro obiettivo è portare tutto il mondo delle IG verso la sostenibilità. Si tratta di un lavoro complesso perché l’insieme delle IG è una realtà estremamente variegata.
Innanzitutto, comprende due grandi famiglie ovvero le DOP e le IGP, in secondo luogo coinvolge prodotti molto diversi e altrettanti disciplinari, basti pensare alle produzioni ortofrutticole DOP e IGP, caratteristiche soprattutto del Sud, quali Arancia Rossa di Sicilia o il Limone di Amalfi e i grandi formaggi del Nord. O ancora, tra le produzioni vegetali annoveriamo il sistema mela in Trentino-Alto Adige, altamente organizzato e aggregato e l’olio extravergine di oliva con la sua frammentazione.
La soluzione che abbiamo individuato per condurre tutte le IG nella stessa direzione è misurare e definire la sostenibilità attraverso 442 indicatori FAO, tipici proprio del mondo delle IG. Tali indicatori sono stati elaborati grazie a un lavoro congiunto tra FAO e la sede di Ginevra di Origin mondo. È nostra intenzione individuare all’interno di questi indicatori, riconducibili a un ente il cui prestigio è noto a livello globale, quelli più adatti in primo luogo alle diverse filiere e successivamente ai singoli consorzi di tutela, tenendo presente le tre declinazioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale.
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Fonte: L’Informatore Agrario