Così il presidente del Consorzio Grana Padano DOP, Nicola Cesare Baldrighi, definisce quanto sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Onu, che nello stilare la lista dei cibi che possono ridurre entro il 2030 la diffusione di malattie non trasmissibili cardiovascolari e metaboliche, hanno individuato come dannosi alcuni prodotti che da sempre fanno parte della Dieta Mediterranea.
“Ha dell’incredibile – prosegue Baldrighi – constatare che istituzioni così importanti mettano sul banco degli imputati produzioni da sempre riconosciute come esempio di eccellenza alimentare anche e soprattutto per le proprie qualità di salubrità e di alta valenza nutrizionale”.
Sulla stessa linea Stefano Berni, direttore generale del Consorzio del prodotto DOP più consumato al modo, con quasi 5 milioni di forme all’anno.
“Ci attiveremo con tutti i mezzi per difendere il nome e la storia del Grana Padano DOP – commenta Stefano Berni – e di tutti gli altri prodotti che maldestramente vengono presi di mira dall’OMS, consapevoli che la stragrande maggioranza degli italiani, ma anche dei nostri affezionati consumatori internazionali, abbiano già catalogato questa vicenda per quel che è davvero e cioè solo come una ‘fake news’, o meglio, per rimanere in casa nostra, una bufala e non certo quella della Mozzarella DOP”.
Fonte: Consorzio Grana Padano DOP
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