Una sessione di approfondimento supportata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e dal suo direttore Carlo Veronese per dare una chiave di lettura di questo areale articolato
In una bella e luminosa domenica primaverile, il gruppo degustatori AIS Lombardia si è ritrovato presso l’Enoteca Regionale della Lombardia di Cassino Po (PV) per una giornata di studio dedicata all’Oltrepò Pavese DOP e alle sue molteplici peculiarità.
Il gruppo, guidato da Luigi Bortolotti e Sebastiano Baldinu, è supportato in questa sessione di approfondimento dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e dal suo direttore Carlo Veronese. Ed è proprio quest’ultimo a fornirci una chiave di lettura di questo areale articolato: l’Oltrepò è un territorio complesso per dimensioni (oltre 13mila ettari) e per storicità.
La difficoltà nell’interpretazione attuale dell’Oltrepò risiede soprattutto nella fatica a individuare un unico vino che possa essere definito come identitario del territorio. Un elemento particolare che non ha molti eguali all’interno del panorama delle denominazioni italiane, è la sovrapposizione, quasi una sorta di stratificazione, di più denominazioni che insistono sulla stessa superficie e sugli stessi comuni.
Vi è una grande DOP di cappello che è Oltrepò Pavese, che comprende una lunga lista di vini e vitigni al proprio interno. Volendo operare un ulteriore approfondimento, si possono distinguere due grandi famiglie di vitigni, tutti facenti parte della tradizione dell’Oltrepò: gli autoctoni e gli storici.
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Fonte: aislombardia.it