Il Moscato nell’Oltrepò Pavese DOP ha un suo tempio. Più che un requiem come qualcuno aveva sentenziato una ventina di anni fa, troppo presto e senza fare i conti con la volubilità del mercato è, invece, oggi, il simbolo del nuovo boom. Cercasi Moscato disperatamente. Anche a costo di pagarlo fino a 110 euro al quintale che, stando agli operatori del settore, è quasi il doppio del pregiato Pinot che, se non fa parte del prodotto altamente selezionato e raccolto in cassetta, vale circa 65 euro, sempre al quintale (se selezionato anche 80 euro).
«Mi ricordo – conferma il presidente del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, Michele Rossetti -, fino a una decina di anni fa c’erano agricoltori che andavano in giro a offrire, quasi implorando, il Moscato dell’Oltrepò Pavese DOP a 35 euro al quintale». Adesso vale il triplo, non si sa con precisione quanto se ne produca ancora, certamente ci sono viticoltori che stanno pensando di ritornare all’antico ovvero agli anni Settanta del secolo scorso, reimpiantando Moscato. «Ma – avverte Rossetti -, per arrivare in produzione, un vigneto ha bisogno di almeno cinque anni. E nel 2021 ci sarà ancora questa tendenza?».
Ad Asti dove, da sempre, il Moscato DOP è un vino simbolo, ne sono convinti al punto che, pur di incrementare la già crescente quota di mercato in Usa e Canada, hanno approvato un nuovo disciplinare che consentirà di produrre anche un Moscato demi sec, con un terzo di contenuto di zucchero rispetto ad ora. «Vero e noto – aggiunge Mario Maffi, decano e super esperto degli enologi dell’Oltrepo Pavese -, negli ultimi cinque anni, il Moscato ha di gran lunga, come quotazione, superato il Pinot». Un’autentica capriola, in fatto di valore, rispetto a quanto succedeva 50 anni fa. E non solo per il Moscato: anche i vini rossi dolci, come il Sangue di Giuda stanno andando a gonfie vele. Non a caso la produzione di questo vino, negli ultimi tre anni, è passata da quasi 13mila ettolitri a 19mila. Non molto su oltre un milione e trecentomila ettolitri in Otrepò, ma l’unico con segno più (in media + 13,4% all’anno).
Fonte: QN – Il Giorno