L’Assessore regionale all’agricoltura Pentassuglia incontra il Presidente di Origin Italia Baldrighi per parlare delle sfide dell’agroalimentare DOP IGP post pandemia.
Dalla Burrata di Andria IGP al Pane di Altamura DOP, dall’Olio di Puglia IGP all’Olio Dauno DOP, passando per la Lenticchia di Altamura IGP, la Cipolla Bianca di Margherita IGP e l’Oliva da mensa La Bella della Daunia DOP. Sono solo alcune delle 60 denominazioni DOP IGP pugliesi, per un valore complessivo della #DopEconomy che sfiora i 900 milioni di euro.
Di questi, 440 milioni euro è il valore della produzione DOP IGP (il 2,6% del totale Italia); quindi 32 milioni euro il valore del cibo a denominazione e 407 milioni di euro è il valore del vino imbottigliato DOP IGP (il 4,4% su totale Italia) con una crescita del 13,4% (rispetto al 2018) che rappresenta la nona regione italiana per impatto economico.
E’ questa la fotografia scattata da Origin Italia – l’associazione che rappresenta il 95% delle produzioni italiane ad Indicazione Geografica – presentata quest’oggi nella prima tappa degli incontri con le Regioni italiane – in video conferenza con la sede del Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP – che ha visto la partecipazione del presidente Origin Italia Cesare Baldrighi e dell’assessore regionale all’agricoltura Regione Puglia, Donato Pentassuglia; presenti anche il vicepresidente di Origin Italia Stefano Fanti e il direttore Mauro Rosati, il sindaco di Andria Giovanna Bruno, il direttore Francesco Mennea del Consorzio di Tutela della Burrata di Andria IGP.
Obiettivo dell’incontro – sottolinea Origin Italia – è la condivisione delle strategie regionali e il supporto che le Regioni possono dare alle politiche nazionali ed europee nello sviluppo del sistema delle Indicazioni Geografiche.
Fonte: andriaviva.it