Un’annata di ripresa per l’ Olio Toscano IGP con produzione in crescita del 20 per cento e, ai primi assaggi, anche un’ottima qualità
Dopo gli anni con la mosca, con quasi la metà di prodotto o con difficoltà di colore e nei profumi, la 2020 è per l`olio extravergine toscano l`annata quasi perfetta. La stagione vegetativa sta regalando un olio nuovo concentrato e delicatamente pizzichino. A due settimane dall`inizio della raccolta il quadro comincia a delinearsi con qualche concreta pezza d`appoggio. La primavera mite, senza piogge eccessive ma comunque abbondanti, ha permesso una buona riserva idrica. Il giugno non troppo caldo ha consentito una piena allegagione dei frutti, innescando un bell`aumento di produzione per l’Olio Toscano IGP.
«Si parla di un più 20% circa in maniera cauta, perché la campagna è iniziata da due settimane ma non sono previste sorprese al momento» commenta Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio dell`olio extravergine Toscano IGP. «Rispetto all`anno scorso – ha aggiunto Christian Sbardella, portavoce del Consorzio – che fu un`annata negativa, la stima di tutto l`olio è 9o-ioomila quintali secondo i dati Ismea (che però lavorano sull`anno solare), dunque quest`anno dovremmo stare in una forbice tra 20 e 30% secondo le zone».
Andando più in profondità si può sottolineare una regione divisa a metà tra Costa ed Entroterra, per quanto riguarda la quantità. Sulla Costa infatti le «ultime strizzate di freddo» spiegano dall’ Olio Toscano IGP, hanno ridotto il germogliamento e selezionato la produzione. «Grosseto che è il polmone produttivo della Toscana, l`anno scorso aveva un carico di produzione importante e quest`anno non ha piante così cariche». Un decremento mitigato però da una stagione con ottime riserve idriche. In ogni caso, un risultato interessante se si considerano i disastri di altre regioni.
L’Italia ha subito una differenziazione climatica estrema. Al nord, in Liguria e sul Garda, le piogge hanno falcidiato la produzione olivicola. In Puglia e al Sud non è andata meglio per il caldo torrido. Il centro ne ha beneficiato. In Toscana sono mancati fenomeni atmosferici violenti – che hanno preservato piante e fio- ri. L`estate è stata non troppo calda, ma piano piano le temperature sono aumentate e hanno giocato a favore della parte fitosanitaria, ad esempio come prevenzione contro la mosca. Settembre è stato uno dei più caldi stando alle statistiche e ha fatto temere per una nuova difficile campagna. Poi c`è stata l`inversione di tendenza dell`autunno, classico, fresco, piovoso, che ha portato a ottime maturazioni polifenoliche.
«Un`annata – ha aggiunto il presidente dell`Extravergine toscano Igp, Filippi partita in un modo, con le olive che sembrano avanti, ma poi rallentata dal provvidenziale calo delle temperature a ottobre, che ha fugato i pericoli di mosca e frenato la maturazione». Ecco perché si parla di un`annata come una volta. • Gli olivicoltori sono soddisfatti. La raccolta in Toscana è cominciata ufficialmente il 5-6 ottobre, dunque anticipata rispetto alla media stagionale. «Gli olivicoltori non si fidano più e raccolgono prima, ma fanno bene» aggiunge ancora Filippi.
Difficile invece fare stime sul prezzo. Se da una parte si registra questo aumento di quantità del 20% dall`altra nella Penisola c`è la mancanza di raccolto in alcune regioni chiave. Secondo il presidente dell`Olio toscano Igp Fabrizio Filippi, il prezzo all`ingrosso dovrebbe mantenersi sugli 8,30/8,50 euro al litro, con punte di 9. In buona sostanza a partire da 13 euro al litro per la vendita diretta.
Fonte: Corriere Fiorentino