Timori della Cia Maremma: «Non possiamo vendere a 5,5 euro al litro»
“Forse è arrivato il momento di pensare all’IGP dell’olio evo Toscano come fosse una DOP regionale” ha affermato Claudio Capecchi, presidente della Cia Maremma. “Cosa che consentirebbe di avere il doppio vantaggio di aggregare tutto l’olio di qualità della regione, perché le quantità non sono ininfluenti, e di garantire un prezzo remunerativo ai produttori”. Sarebbe un salto enorme in termini di cultura d’impresa, ma potrebbe avere un senso e ci proteggerebbe dai rischi di una concorrenza fortemente sbilanciata a favore delle colture super intensive. Che hanno una produttività molto più alta per ettaro e costi di produzione molto più bassi”.
Da olivicoltore che lavora con sesti d’impianto tradizionali, infatti, Capecchi si pone il problema della convivenza tra colture tradizionali e colture intensive e super intensive. Per capirsi, secondo le informazioni che circolano nel mondo agricolo, realizzare un impianto super intensivo è già possibile vendendo un litro d’olio a 5,5 euro al litro. Prezzo non competitivo con gli attuali costi dell’olivicoltura tradizionali.
“Dobbiamo anche cominciare a ragionare su una diversa distribuzione delle risorse della Pac. L’olivicoltura in collina o in montagna non potrà mai essere né intensiva né super intensiva, per cui bisogna darsi l’obiettivo di dare un contributo per mantenere produttivi gli olivi in quelle zone. Valorizzando il ruolo di gestione idro geologica del territorio e salvaguardia del paesaggio“.
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Fonte: Il Tirreno