Anticipata la raccolta delle olive sul Garda e sul Sebino a causa delle temperature troppo alte di ottobre
Pressing di Confagricoltura in Regione per bloccare la direttiva europea che taglia i trattamenti antiparassitari
Quella del 2023 non sarà una stagione così fortunata da entrare negli annali. Il combinato disposto fra estremizzazione climatica e aumento della presenza di parassiti in primis la mosca olearia potrebbe infatti portare a una diminuzione della raccolta di olive, fra Garda e Iseo, di oltre il 30% rispetto ai volumi del già non troppo esaltante 2022.
“Presto per dare cifre esatte e per abbozzare un primo bilancio dell’annata dato che la raccolta è appena iniziata” spiega Giovanni Avanzi, consigliere del Consorzio Garda DOP e olivicoltore dell’azienda agricola Cav. Avanzi Giovanni di Manerba del Garda – “certo è che già le temperature di ottobre fuori soglia ci hanno costretto ad anticipare il raccolto di un paio di settimane”.
La produzione fra Benaco e Sebino, al netto del disastroso biennio 2020-21 praticamente senza raccolto, storicamente cuba qualcosa come duemila quintali di olio extravergine di oliva. Quantità che, alle nostre latitudini, è soprattutto qualità, e quindi prezzo, considerato che il Dop spunta quotazioni all’ingrosso di 16 euro al chilo contro i 10 euro della media italiana (in crescita a causa della diminuzione generale dei quantitativi raccolti registrata in Europa).
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Fonte: Corriere della Sera – Brescia