Carenza d’acqua. In Puglia è compromesso il 50% della produzione di olio, in Sicilia mancherà metà del grano, in Basilicata si ferma la trebbiatura, cereali a -90%. In Abruzzo scatta l’allarme mais.
La produzione di olive in Puglia ridotta del 5o%. Il grano di Sicilia dimezzato. I contadini della Basilicata che nemmeno ci provano a trebbiare, per non sobbarcarsi inutili costi aggiuntivi. Mentre in Abruzzo chi ha seminato il mais per l’alimentazione degli animali quest’anno potrebbe giocarsi tutto il raccolto.
Sul fronte agricolo, questo è soltanto un primo bilancio della siccità che ha spaccato l’Italia in due, con il Mezzogiorno colpito dall’assenza di piogge e da una drammatica carenza di riserve idriche.
Secondo i dati dell’Anbi, l’allarme rosso riguarda oltre il 50% dei territori in Sicilia, Puglia e Basilicata, le zone costiere di Calabria e Sardegna e alcuni tratti della dorsale appenninica e della fascia adriatica.
“Quanto si registra in Sicilia, e che progressivamente sta risalendo dal Meridione all’Italia centrale, ha caratteristiche peggiori delle scorse, grandi siccità del Nord – riassume il presidente dell’Anbi, Francesco Vincenzi – mai era successo di dover abbattere i capi animali negli allevamenti per l’impossibilità di alimentarli e dissetarli”.
Anche i numeri di The European House – Ambrosetti parlano chiaro: nella graduatoria europea della mancanza d’acqua l’Italia è oggi il quarto Paese per stress idrico. Solo Belgio, Grecia e Spagna presentano valori peggiori. E l’arrivo dell`anticiclone Minosse, che sta investendo l’Italia da Nord a Sud, rischia di peggiorare ulteriormente le cose.
[…]
Fonte: