Esalta ogni preparazione, ne può essere protagonista assoluto, o armonizzare i diversi sapori. L’olio extra vergine di oliva è il condimento indispensabile della dieta mediterranea, l’elemento di riconoscimento di tutti i piatti, dai più semplici ai più elaborati. L’Italia ne ha una ricchissima lista, oltre 40 eccellenze DOP IGP che legano le regioni con un sottile filo d’oro. Fra questi l’Olio extravergine di oliva Toscano IGP, che offre la massima certezza in fatto di autenticità grazie al Consorzio che dal 1997 garantisce ogni bottiglia con la sua firma, verificando tutta la filiera di produzione, rigorosamente realizzata in Toscana, dalla pianta al confezionamento.
Tra le declinazioni ‘da strada’ la bruschetta con l‘Olio extravergine di oliva Toscano IGP è uno degli esempi più gustosi. In Toscana è semplice, pane casalingo, meglio se cotto a legna, e un filo di olio. C’è chi aggiunge una ‘sfregata’ di aglio fresco sul pane, gradevole, ma rischia di nascondere tutti i profumi e i sapori dell’olio. La bruschetta si può fare in tante fantasiose varianti, con pomodoro fresco o con fagioli cannellini lessati; ottima, e tipicamente toscana, è quella preparata col cavolo nero in pieno inverno. Comunque basta un filo d’olio bono per chiudere in bellezza ogni preparazione, messo a crudo, sul piatto finito. L’Olio extravergine di oliva Toscano IGP completa la ribollita, la panzanella, tutte le minestre di legumi, la tagliata e la bistecca alla fiorentina. Sta bene sulla trippa sia cucinata alla fiorentina che in insalata nella variante estiva. E’ determinante per la buona riuscita di pizze bianche, focacce, schiacciate.
Per provarlo in un luogo suggestivo, il consiglio è di andare a Siena da Gino cacino, nella sua fornitissima bottega in piazza del Mercato, all’ombra della torre del Mangia, a pochi metri da piazza del Campo, o a Firenze all’Antico Vinaio locale che è un punto di riferimento per lo street food fiorentino, bruschette, schiacciate, zuppe, qui un filo d’olio non manca mai. Sempre a Firenze si può assaggiare da Il Trippaio di Porta Romana, come condimento della sua insalata di trippa. A Pisa, da Nando, la cecina cuoce nell’Olio extravergine di oliva Toscano IGP, e profuma di pepe nero macinato fresco all’ultimo momento.
Curiosità:
Che differenza c’è fra l’ “olio di oliva” e l’ “extravergine di oliva”’? Spesso si parla impropriamente di “olio di oliva” identificandolo come il migliore degli oli in commercio. E’ un grave errore, perché l’ ‘olio di oliva’ il cui nome richiama in modo evidente il frutto, l’oliva, di naturale e di qualità ha davvero poco. Per legge può essere un olio tagliato ottenuto da una miscela fra “oli di oliva raffinati” e “oli di oliva vergini”, in pratica un prodotto derivato dalla raffinazione industriale che ha perso tutte le caratteristiche nutrizionali e organolettiche tipiche di un olio extravergine. Si definisce ‘extravergine di oliva’ l’olio ottenuto dalla prima spremitura di olive attraverso processi meccanici. Solo olive fresche, di prima qualità, colte e spremute, che abbiano subito solo il lavaggio, la separazione da rametti e foglie, la centrifugazione e la filtrazione.