L’Arena
Gli oli extra vergine a denominazione di origine europea sulle tavole dell’88% dei consumatori. É quanto emerge dal focus organizzato da Unaprol sul tema «Qualità dei territori, l’offerta delle DOP dell’olio di oliva», a conferma del fatto che la riconoscibilità del prodotto è garanzia di genuinità, e per questo viene acquistato in preferenza rispetto ad altri oli che non indicano la denominazione. Crescono inoltre il numero delle aziende italiane che scelgono la produzione certificata. Nel 2012, secondo i dati Istat, hanno contribuito alla produzione di oli DOP e IGP 19.192 aziende agricole, su una superficie di circa 106 mila ettari con 1.879 imprese di trasformazione.
Per quanto riguarda l’export le vendite oltre frontiera di oli DOP e IGP sono quasi sempre aumentate in volume nell’ultimo triennio ed in particolare nel 2012. Sono state esportate, sempre con riferimento al 2012, 5918 tonnellate di olio certificato per un valore di 51 milioni di euro. Occorre tener presente che la DOP Terra di Bari ha un notevole peso sulle esportazioni, pari al 44%, con 2648 tonnellate per un valore di 25 milioni di euro, a cui segue l’IGP Toscano con il 37%, pari a 2200 tonnellate per un valore di 20 milioni di euro. Queste due denominazioni mostrano una forte connotazione di produzioni orientate all’esportazione.