Con la campagna che ancora sta procedendo, la filiera controllata dell’olio atto a divenire DOP Riviera Ligure è oggi pari a 6.500 quintali. Con un’immissione nel sistema dei controlli di 35.000 quintali di olive destinate solo all’olio DOP Riviera Ligure.
Il Patto di filiera coordinato dal Consorzio di Tutela dell’olio DOP Riviera Ligure, basato sulla presentazione di fatture e la tracciabilità dei pagamenti con bonifico bancario, ha permesso che il 95% delle aziende consorziate non abbiano comprato olive sotto i € 18,00 – € 19.00 la quarta, pagando le olive a prezzi superiori a quelli previsti dal patto anche se le rese in olio erano basse proprio per sostenere gli olivicoltori.
” Mi immagino che l’opinione pubblica, il consumatore, i responsabili acquisti di soggetti commerciali nel corso di questi mesi siano sempre più confusi dalle informazioni che mettono sullo stesso livello il prezzo delle olive destinate alla salamoia e quelle destinate all’olio che ovviamente hanno prezzi inferiori – sottolinea il presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure, Carlo Siffredi -. Questa mia considerazione emerge ancora più forte dopo aver letto sulla stampa e sul web le dichiarazioni rese dall’Associazione per la Taggiasca del Ponente Ligure. Cerchiamo di fare allora un po’ di chiarezza soprattutto a livello di prodotti perché è tirato in ballo l’olio DOP Riviera Ligure e il Patto di filiera.
Innanzitutto ricordiamo che quando parliamo di 18 e i 19 euro la quarta ci riferiamo alle cifre garantite dal Patto di filiera nel corso di tutta la campagna e ben diverse da chi sostiene che abbiamo praticato prezzi tra gli 11 e i 15 euro la quarta per le olive destinate all’Olio Dop Riviera Ligure.
Per quanto concerne invece le olive in salamoia oggi assistiamo a dichiarazioni sul territorio di soggetti che sostengono di aver garantito quotazioni del proprio prodotto tra i 22 e i 25 euro la quarta. Peccato che gli stessi soggetti dimentichino di ricordare che i prezzi da loro indicati sono stati applicati solo nei primi giorni della campagna e solo per le olive da tavola, prezzi peraltro disattesi in seguito creando solo illusioni presso gli olivicoltori. Ed ora ricompaiano con dichiarazioni quando la campagna sta procedendo al termine.
Da parte nostra voglio invece ringraziare le 550 imprese che hanno sottoscritto i contratti di fornitura per l’olio DOP Riviera Ligure e i frantoiani e gli imbottigliatori che responsabilmente hanno sostenuto, grazie al patto di filiera, il prezzo delle olive oltre a quanto previsto dal patto di filiera dell’olio”. L’annata in corso, complessa e di grandi quantitativi, insegna che circa un terzo delle olive raccolte vanno in salamoia e 2/3 sono destinate a produrre l’olio.
E a proposito del prezzo dell’olio: “Alcuni dei soggetti che aderiscono all’associazione per la Taggiasca del Ponente Ligure preferiscono commercializzare olio cultivar taggiasca senza certificazione DOP e proprio loro – che si presentano come ” salvatori della taggiasca ” – propongono di acquistare olio varietà taggiasca dalle aziende agricole e dai frantoiani a € 7,00 – 7,50 al kg, valori non sufficienti all’olivicoltore ed al frantoiano per coprire i loro costi di produzione. E valori alquanto più bassi rispetto a quelli previsti dal Patto di filiera, pari a € 10,00 al kg di olio Dop Riviera Ligure, prezzo deliberato dal consorzio di tutela – conclude il presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure, Carlo Siffredi -. Sono cifre che rendono evidente le differenze di atteggiamento e il nostro ruolo nel sostenere realmente l’economia del territorio”.