L’Arena
L’olivicoltura mondiale cresce, mentre quella italiana registra una lieve contrazione anche se per la qualità delle sue produzioni l’Italia si conferma crocevia del mercato a livello globale. Dati positivi nel 2013. Valori positivi, nel 2013, con la produzione olivicola mondiale che registra una crescita del 28% con quantitativi pari a circa 3 milioni di tonnellate, mentre calano i valori nazionali che si riducono dell’8%, rispetto alla scorsa campagna, con una produzione che dovrebbe attestarsi intorno alle 480 mila tonnellate. Nella Ue il 70% dell’olio mondiale: 2,3 milioni di tonnellate.
di queste il 66% made in Spagna e il 20% in Italia milioni di euro. Nel 2013 inoltre l’Italia ha acquistato dall’estero olio per circa 1.200 milioni di euro, con introiti che hanno superato 1.300 milioni di euro. L’analisi delle importazioni in quantità evidenzia anche che queste superano le esportazioni che ammontano a 96 mila tonnellate. Import in calo. I volumi importati, nel 2013, hanno quasi raggiunto il livello di 481 mila tonnellate, registrando una flessione del 20% rispetto all’anno precedente, attribuibile in misura maggiore al segmento degli oli di sansa. Prendendo in considerazione poi i Paesi fornitori è importante evidenziare che gli approvvigionamenti dalla Spagna hanno subito una contrazione del 35% in quantità e del 14% in valore.