Giornale di Brescia
Poco ma buono. Anzi, buonissimo. I produttori olivicoli bresciani si affacciano in queste settimane alla prova dei maggiori mercati con un olio «straordinario», per alcuni addirittura «uno d ‘ migliori di sempre». Unico neo, le quantità. O, meglio, la resa, ossia la quantità di olio ottenuta su un quintale di olive. E ciò vale sia per il Sebino DOP – a sua volta diramazione della Laghi Lombardi DOP – sia per il Garda DOP, che fa capo all’omonimo consorzio. Nell’area della Franciacorta – che paga di più in termini climatici rispetto, per esempio, alle zone limitrofe al lago – il clima dello scorso anno ha destato non poche preoccupazioni: «Gelate, ritorno di freddo primaverile e siccità non hanno certo giovato ai quantitativi», rileva li produttore Gianluigi Ravarini, che stima li calo medio in un 30-35%, affiancato a una diminuzione della resa: «Nel 2011 eravamo sul 17-18%, con punte del 20%, mentre quest’anno siamo scesi a1 12-13%».