Via libera all’accordo di libero scambio con il Canada e alla prosecuzione del negoziato con gli Usa, in attesa che i capi di Stato europei decidano il da farsi nel prossimo vertice di ottobre. Queste le decisioni prese all’incontro di Bratislava tra i ministri europei con delega al commercio, dove la delegazione italiana è tornata a chiedere garanzie sul processo di riconoscimento dello status di mercato della Cina.
Ok al Ceta. La ratifica dell’accordo tra Ue e Canada (Ceta), sembra avere la strada spianata. Il 18 ottobre un consiglio straordinario dei ministri del commercio approverà una dichiarazione con impegni sulla tutela degli standard ambientali e il rispetto del principio di precauzione. Quindi, a fine ottobre, il trattato sarà firmato nell’ambito del summit Canada-Ue. Il Parlamento europeo dovrebbe ratificare l’accordo in dicembre e il Ceta entrerebbe in applicazione provvisoria (ma non integrale) già nel 2017per capitoli come l’accesso al mercato e il riconoscimento delle DOP e IGP europee da parte di Ottawa. “Il consenso tra i paesi Ue è forte”, ha spiegato il ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda, “perché il Ceta include due aspetti su cui con gli Usa non riusciamo a trovare l’accordo: gli appalti pubblici e il riconoscimento delle DOP e IGP”.
Ttip avanti a vista. Sempre difficile il dibattito sul negoziato con gli Usa (Ttip). Francia e Austria hanno proposto di azzerare tutto per riparlarne dopo le elezioni americane di novembre. Posizione forte, ma isolata. Il negoziato va avanti con il prossimo round di colloqui (3 ottobre a New York), quindi i leader Ue ne riparleranno nel vertice del 20 e, dopo le elezioni americane, il futuro del Ttip sarà discusso ancora dai ministri con delega al commercio.
Status di economia di mercato della Cina. C’è attesa per la proposta della Commissione che dovrebbe risolvere il rompicapo del riconoscimento dello status di economia di mercato della Cina, a caccia dell’equilibrio tra la tutela dell’industria europea e gli obblighi dell’adesione al Wto. Da parte italiana, ha chiosato Calenda, “abbiamo ribadito che qualunque decisione dovrà salvaguardare la nostra industria ed essere a prova di disputa con Pechino in sede Wto”.
Fonte: Italia Oggi