L’esperienza dell’Enoteca Regionale capace di attrarre risorse per progetti collettivi del territorio
Unire le forze, fare rete, mettere a sistema azioni condivise e perseguire obiettivi comuni. In queste formule da tempo si individua la chiave per la crescita e lo sviluppo dei territori e dei settori produttivi, in particolare quelli legati all’agroalimentare italiano, per propria natura frammentato in molte piccole e micro realtà. E non a caso anche in ambito comunitario i programmi che negli ultimi anni hanno ben supportato la crescita di imprese del settore agricolo e vitivinicolo (come l’OCM Vino, il Reg. EU 1144 e i Piani di Sviluppo Rurale) hanno premiato sistemi a rete capaci di coniugare realtà diverse in progettualità coordinate di promozione collettiva. L’Enoteca Regionale Emilia Romagna rappresenta, in quest’ambito, una delle esperienze di maggiore successo, per la sua capacità di connettere e coordinare un’ampia varietà di soggetti in attività di promozione comuni finalizzate a elevare l’immagine e la qualità del vino emiliano-romagnolo nel suo complesso.
Nell’ambito dell’OCM vino l’Enoteca Regionale Emilia Romagna ha partecipato fin dagli inizi nella misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi”, con la campagna 2008-2009. Da allora ha aperto un dibattito con i propri soci e si è proposta come coordinatore delle iniziative e promotore dei progetti stessi, coinvolgendo tutte le cantine associate anche attraverso la realizzazione di eventi condivisi. Questo ha favorito da subito un percorso collettivo nel contesto regionale, che ha permesso ai soci di beneficiare di numerosi vantaggi, operativi e strategici. In primo luogo ha garantito una sinergia nella partecipazione ad eventi promozionali (fiere e circuiti specializzati del vino) e, con la presenza di una rappresentanza dell’Enoteca, ha dato una visibilità molto alta dei vini dell’Emilia Romagna affermando in maniera forte l’immagine dei prodotti regionali. In secondo luogo ha permesso di realizzare un coordinamento delle azioni per ciascun Paese target, evitando sovrapposizioni ed ottimizzando i programmi dei singoli soci. Infine ha sollevato le singole imprese dalle incombenze legate alle attività di progettazione e rendicontazione delle spese progettuali, gestite dalla stessa Enoteca Regionale che negli anni ha potuto ampliare ed estendere le proprie competenze e professionalità in tale ambito. Un modello efficace, dunque, il cui successo è descritto anche dai numeri.
L’Emilia Romagna ha una dotazione di circa 6 milioni di euro di contributi OCM (per progetti da 12 milioni, metà finanziati e metà a carico delle aziende) e negli ultimi due anni ci sono state richieste per circa 16 milioni di euro: questo mostra una forte consapevolezza e voglia di investire in promozione sui Paesi terzi da parte delle imprese regionali, perché è ormai chiaro a tutti gli operatori che l’export rappresenta oggi la partita fondamentale per garantire la crescita sul lungo periodo, ma lavorare bene sui mercati giusti può restituire un buon ritorno anche in tempi brevi. L’Enoteca Regionale Emilia Romagna riesce a convogliare a vantaggio dei propri associati circa il 97% di risorse regionali ed è probabilmente un’eccezione nel panorama nazionale, che conferma l’effettiva efficacia degli aspetti organizzativi e che evidenzia la capacità del settore regionale di fare sistema, mettendo insieme grandi aziende, piccoli operatori e cooperative. Questo modello si è affinato nel tempo, fino a includere la quasi totalità delle cantine regionali, ed ha avuto una ricaduta molto significativa anche per la politica della Regione Emilia Romagna per il comparto del vino. Questa partecipazione unitaria e collettiva, infatti, ha agevolato la Regione nel valutare nell’insieme i trend di crescita ed i Paesi di maggiore interesse per l’export del vino emiliano-romagnolo e ha permesso di calibrare al meglio le politiche in modo mirato, con un soggetto unico con il quale interloquire per le strategie promozionali. E l’export regionale cresce: se infatti le esportazioni di vino made in Italy nel 2017 sono aumentate del +6,5%, quelle del prodotto emiliano-romagnolo hanno superato il +11%. L’esperienza dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna, pertanto, lancia un messaggio al settore, ovvero che gli strumenti OCM sono senz’altro opportunità da cogliere non solo per supportare gli investimenti in promozione nei mercati strategici, ma rappresentano un’occasione unica per costruire sistemi territoriali in grado di ottimizzare le risorse e massimizzare i risultati. L’Enoteca convoglia il 97% dei 6 milioni € di contributi OCM regionali.
“In Emilia Romagna sono ad oggi presenti 30 denominazioni vinicole DOP e IGP e da parte dell’Enoteca Regionale sono stati fatti molti sforzi per la loro valorizzazione, soprattutto per cercare di tenere sempre più vicini i vini alla cultura ed alle tradizioni del territorio, attraverso una forte collaborazione con i diversi Consorzi di tutela dei prodotti tipici della regione. A questo scopo l’Enoteca Regionale promuove attività sinergiche che enfatizzano l’abbinamento dei vini del territorio alle altre eccellenze gastronomiche dell’Emilia-Romagna” – afferma Ambrogio Manzi Direttore Enoteca Regionale Emilia Romagna.
a cura di Giovanni Gennai (Osservatorio Qualivita Wine)
Fonte: Consortium 2018/01