Prosecco DOP, tappi e bottiglie dorate è in confronto sul nuovo packaging. “Puristi” e “innovatori” si confrontano sull’abito indossato dalle bollicine DOP. Discussione aperta fra chi vorrebbe solo una veste classica e chi invece è più sensibile ai gusti estetici dei mercati oltreoceano. Al centro del dibattito le nuove bottiglie del Prosecco, che devono posare su banconi e scaffali di market e Ovine store di tutto il pianeta, piacere al pubblico più adulto e attirare i giovani.
Le nuove frontiere del marketing e la globalità 2.0 stanno rivoluzionando il mondo del Prosecco. Era un piccolo mondo antico, rigorosamente collinare, che faceva del rispetto della tradizione il suo unico credo: adesso, come saltano confini e antiche norme – anche perché sta partendo l’iter per assegnare le nuove zone di ampliamento di impianto vitigni fra Veneto e Friuli – anche la promozione subisce rivoluzioni profonde.
E saltano tutti i parametri del packaging, ritenuto il primo biglietto da visita del prodotto dopo il nome. E sono spuntati, sempre più, in particolare per i mercati esteri, le bottiglie con i colori più sgargianti: giallo oro, rosso elettrico, blu notte, bianco. Molti hanno storto il naso, ritenendo siano look più adatti a bibite che a un grande ambasciatore della tradizione italiana. Ed è nata la disfida fra conservatori e il partito del colore. Il Consorzio ha salvato il “corona” e il “clip” che dovevano sparire per sempre questa estate. Non sarà così.
Fonte: Tribuna di Treviso