Avvenire
Il maltempo di questi giorni, con nubifragi e grandine, si abbatte nell’estate più secca degli ultimi 25 anni, con precipitazioni praticamente di mezzate (-48%) e temperature superiori di 2,32 gradi rispetto alla media, che hanno fatto perdere in valore oltre il 10% del Pil agricolo. È quanto evidenzia la Coldiretti sulla base delle elaborazioni Isac Cnr che classificano l’estate 2012 al secondo posto tra le più calde di sempre. L’arrivo del maltempo e della grandine ha provocato danni irreversibili a macchia di leopardo a coltivazioni particolarmente sensibili come tabacco, frutta e subito dopo che la siccità ha tagliato drasticamente i raccolti di mais, pomodoro, barbabietola e girasole: i danni – sulla base del monitoraggio regionale della Coldiretti- ammontano a tre miliardi di euro nelle campagne. «Dopo un’estate così difficile – ha sottolineato Sergio Marini, presidente di Coldiretti – sono a tutti più chiari gli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con misure finanziarie per affrontare l’emergenza, ma anche con misure strutturali con le opere per la conservazione e distribuzione della acqua e il necessario potenziamento degli invasi per l’avvenuta modifica della distribuzione della pioggia». Le regioni più colpite sono state ilVeneto e l’Emilia Romagna, danni gravi si sono verificati in Toscana, Lombardia, Puglia, Umbria e Marche, ma hanno sofferto le coltivazioni in po’ tutte le Regioni.