La Nocciola del Piemonte IGP è messa a dura prova da cambiamenti climatici, parassiti e costi elevati. Cali di produzione di oltre il 30%.
Capricci del clima, parassiti e costi lievitati. La Nocciola del Piemonte IGP è messa a dura prova. E i piccoli produttori sono sempre più preoccupati in vista della raccolta di agosto.
Lo testimonia Francesco Bastianini, 39 anni, titolare dell`azienda La Peracca a Casalborgogno, che conta quasi 15 ettari di noccioleti, di cui una decina in produzione: “I problemi legati a siccità e insetti come le cimici asiatiche sono tangibili – dice -. Le più dure bastonate alla produzione arrivano però dalle grandinate improvvise che devastano i terreni. Quella di tre anni fa mi aveva distrutto il 98% delle piante”.
La siccità ha però ridotto la produzione fino al 30-40% in meno, stando alle stime della Cia Piemonte. Un caldo che intacca soprattutto i terreni argillosi e le piante più anziane, propense a seccare.
Ma l’allarme che fa drizzare le antenne sono le cimici e gli scolitidi.
[…]
Fonte: La Stampa – Torino