Il Consorzio di tutela ha organizzato un corso di in-formazione e tre eventi per promuovere le caratteristiche del prodotto
Servono solo farina di frumento tenero, lievito madre e acqua per fare il Pane Toscano DOP. Pochi ingredienti, ma per ottenere questo pane, dalla crosta scura e l’interno bianco con le bolle d’aria irregolari, il profumo di nocciole tostate e il gusto leggermente acidulo, servono tanta maestria e tante ore di lievitazione. È conosciuto come “pane sciocco” o sciapo, per l’usanza tutta toscana di non aggiungere il sale all’impasto, lavorazione che oggi è di grande tendenza, vista la crescente attenzione a una dieta più salutistica che prevede proprio una minore assunzione di sale.
In molti credono che il motivo della mancanza di sale nella preparazione sia dovuto all’abbinamento con altri prodotti gastronomici molto saporiti, come il Prosciutto Toscano DOP o la Finocchiona IGP, ma probabilmente fu una questione di tasse a spingere i toscani a preparare il pane così, perché i pisani avevano imposto un dazio sul sale che arrivava via mare e i fiorentini in risposta ne ridussero il consumo. Una particolarità di cui parla anche Dante nella Divina Commedia: “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui”, riferendosi all`esperienza dell’esilio che avrebbe portato, lui fiorentino, a doversi abituare al pane salato così come preparato in altre zone italiane. Oggi. Il progetto per la valorizzazione del Pane Toscano Dop svolto dal consorzio di tutela in collaborazione con Qualivita, ne ha riproposto l’importanza salutistica permettendo di far scoprire quanto lavoro c’è dietro una singola forma di pane.
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Fonte: QN Economia e Lavoro