Nel Bresciano la Dop economy vale 700 milioni di euro, numeri che collocano la nostra provincia al primo posto a livello regionale
Il Rapporto Ismea – Qualivita 2021 sulla Dop economy italiana descrive un settore da 16,6 miliardi di euro e riporta l’impatto che questa ha nei territori italiani, ovvero il ritorno economico delle filiere agroalimentari e vitivinicole dei prodotti a Denominazione origine protetta e a Indicazione geografica protetta nelle regioni e nelle province di tutto il Paese.
In Lombardia si contano 75 prodotti DOP e IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 2.073 milioni di euro nel 2020 (-6,0% sul 2019) grazie al lavoro di 9.598 operatori.
Le prime province per impatto economico sono Brescia (697 mln di euro) e Mantova (456 mln di euro) seguite da Sondrio (247 mln di euro), Cremona (239 mln di euro) e Pavia (169 mln di euro).
Il comparto comparto “Cibo” conta 34 filiere che generano un valore alla produzione di 1.643 milioni di euro nel 2020, per un -7,2% rispetto al 2019. La regione è 2° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 5.686 operatori.
La denominazione che partecipa maggiormente al valore economico in regione è il Grana Padano DOP, seguita da Bresaola della Valtellina IGP, Parmigiano Reggiano DOP e Gorgonzola DOP.
Il compatto “Vino” conta 41 filiere che generano un valore alla produzione di 430 milioni di euro nel 2020, per un -1,3% rispetto al 2019.
La regione è 9° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 3.912 operatori. Le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Franciacorta DOP e il Lugana DOP, seguite da Provincia di Pavia IGP, Garda DOP e Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP.
A livello regionale la nostra provincia la fa da padrona: Brescia, infatti, supera di poco Mantova nel comparto “Cibo”, (439,5 milioni di euro contro 438) ma guida nettamente nel compatto“Vino” (con 257,1 milioni di euro contro la seconda, Pavia, che si ferma a 132,8).
Fonte: Chiari Week