Nel nostro Paese ci sono poco meno di 400mila stranieri senza permesso di soggiorno che lavorano nei campi e vivono in condizioni disumane: sono tutti ostaggi dei caporali e del virus. La Cisl propone di riconoscere un permesso straordinario, almeno fino a dicembre, anche per contenere la diffusione dell`epidemia. «Sarebbe un gesto di civiltà», sottolinea Onofrio Rota, segretario della Fai Cisl, che rappresenta sia gli operai agricoli che i lavoratori dell` agroindustria.
L` emergenza Covid 19 sta mettendo a dura prova tutto il settore primario che per un verso è chiamato a non ridurre la produzione ma al tempo stesso vede crescere i propri costi per effetto delle limitazioni imposte alla logistica e agli addetti. Con una preoccupazione crescente sul “dopo”, come spiega Cesare Baldrighi, presidente di Origin, che riunisce i consorzi di tutela Dop e Igp: «Il consumo domestico cresciuto con il lo ckdown – spiega – non compensa la chiusura del canale horeca (hotel, ristoranti e bar; ndr), che è avvenuta sia in Italia che all`estero.
Le vendite dei supermercati crescono, ma non quelle degli ipermercati, l` e-commerce confermale criticità del periodo che ha preceduto l`emergenza e poi c`è il problema dei caseifici…». Baldrighi è anche presidente del consorzio del Grana Padano e la crisi del latte italiano è un nervo scoperto: «Le mozzarelle vaccine sono sprofondate, il canale paste filate si è chiuso da un giorno all`altro e abbiamo avuto una massa importante di latte in offerta che ha depresso i prezzi». Ora i problemi riguardano la manodopera dei caseifici lombardi, che lavorano il 50% del latte italiano.
Fonte: Avvenire