Wired
Il mercato Usa è raddoppiato negli ultimi 5 anni e oggi il “wine” è un prodotto di massa con un mercato di oltre 22 miliardi di dollari. Questa esplosione che ha il suo epicentro in California, che da sola produce il 90% delle bottiglie consumate oltreoceano, sta cambiando il modo di fare vino in tutto il mondo. Come quasi tutto il settore alimentare, anche quello del vino è completamente industrializzato e i californiani sono gli alfieri della vinificazione hi-tech. La scala industriale non ammette sbagli: se la produzione avviene in cisterne da più di un milione di litri, uno sbaglio può distruggere il fatturato dell’intero anno. Per questo le cantine americane stanno diventando sempre più dei laboratori d’avanguardia
nei quali i produttori sono affiancati da chimici e microbiologi che stanno trasformando l’enologia in una scienza basata non solo sul prodotto ma anche su macchine sempre più sofisticate o su additivi per controllare le diverse fasi della fermentazione e il risultato finale con una precisione degna dell’industria farmaceutica.