Giunge ad uno passaggio storico il cammino che ha portato alla definizione del nuovo Piano di regolazione dell’offerta per il Parmigiano-Reggiano DOP. Dopo le possibilità concesse dall’Ue con il “Pacchetto latte” e il cammino interno al comprensorio di produzione, che attraverso il Consorzio ha dato il via al nuovo Piano produttivo, dal 12 novembre è online il Registro delle quote latte per la produzione di Parmigiano Reggiano DOP (consultabile su: http://registro.parmigianoreggiano.it). “Un passaggio – sottolinea il Consorzio – che rimarca un legame tra produttori di latte e caseifici che non ha uguali in Europa: il Parmigiano-Reggiano, infatti, diviene così l’unico formaggio che assegna direttamente agli allevatori (e non ai caseifici), cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, creando anche nuovo valore per quasi 3.500 allevamenti”.
“Si completa così – prosegue il Consorzio – un percorso che per la prima volta ha visto proprio i produttori agricoli (e non solo i caseifici) diretti protagonisti della scelta del governo della produzione; dopo l’esito assembleare pressoché unanime da parte dei caseifici per il via ai piani produttivi, infatti, i produttori hanno singolarmente validato con la propria firma un impegno che è divenuto collettivo e individuale al tempo stesso”.
I produttori riceveranno nei prossimi giorni una comunicazione scritta della propria quota latte, e attraverso il registro online, che è pubblico, sarà possibile a chiunque la visura precisa dei produttori che operano all’interno del comprensorio e delle relative quantità.
“Uno degli aspetti più importanti – spiega il Consorzio – è che la quota è di esclusiva proprietà degli allevatori: questo significa che potranno scegliere se utilizzarla per mungere latte da destinare a Parmigiano-Reggiano o, eventualmente, per trasferirla a terzi o usarla come elemento di garanzia per ottenere credito”.
Questa esperienza è unica al mondo nel settore latte. Unico caso in cui la programmazione del formaggio si lega alla programmazione del latte. La quota assegnata agli allevatori è l’esaltazione del valore strategico della materia prima che – per una DOP – è requisito indispensabile.