Il Mattino
Strano davvero il destino della mozzarella di bufala campana: per la seconda volta in cinque anni il suo destino si incrocia con il Vinitaly, e in entrambi i casi per un problema grave, definitivo, da sala di rianimazione. La prima fu nel 2008, ai tempi della diossina, e l’ondata di domande, interrogativi e paure fu poi sovrastata dallo scandalo del Spinello diMontalcino e dalla famosa copertina dell’Espresso, Velenltaly. Stavolta, dopo il lungo recupero, culminato in una lunga serie di trionfali degustazioni, è davvero difficile per gli operatori cercare di capire cosa stia succedendo. Una eutanasia di un prodotto di successo, che proprio in questi giorni di Fiera dovrebbe essere amato da tutti. L’assessore regionale Nugnes esce dalla rituale conferenza stampa con il volto teso, non c’è spazio persorrisi di circostanza: «Sono preoccupata davvero, stavolta la situazione può precipitare senza rimedio, so che il ministro Catania sta lavorando a una soluzione, da parte nostra la preoccupazione maggiore è individuare un modo per garantire la tracciabilità. Abbiamo gli strumenti per farlo. La sicurezza non è certo data dalla separazione degli stabilimenti, ma dalla conoscenza esatta del percorso fatto dal latte. Stiamo lavorando». Stanno lavorando anche al ministero. Fonti vicine al ministro Catania, che preferisce al momento non lasciare dichiarazioni perché è alle prese con la soluzione del problema, fanno sapere che non c’era altro da fare che pubblicare il decreto del 21 marzo scorso che obbliga a chi lavora nella dop a costruire uno stabilimento ad hoc, “un atto dovuto”. Ora i tecnici del ministero però sono alle prese con un vero rompicapo giuridico. La cosa più semplice sarebbe fare un’altra legge, ma con un Parlamento bloccato dalla formazione delle commissioni e dall’elezione del presidente della Repubblica, da cui è difficile che esca un governo capace di entrare nelle cose specifiche, è impossibile che questo avvenga.
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