Il Salvagente
Mozzarella di bufala campana Dop ottenuata da latte congelato proveniente da Lituania ed Estonia. I1 tutto in piena violazione del disciplinare previsto dal Consorzio di tutela che finiva per danneggiare le tasche dei consumatori, convinti di acquistare la vera mozzarella Dop, che può essere lavorata solo con latte fresco bufalino, pagando un prezzo più alto. A meno di due mesi dall’inchiesta della Dda di Napoli che ha portato all’arresto di Giuseppe Mandara, il re del settore, con l’accusa di associazione mafiosa e commercio di prodotti falsamente etichettati, la Procura parteno pea torna con un’inchiesta bis che vede coinvolto lo stesso Mandara e i titolari di altri 27 caseifici. I magistrati hanno chiesto l’arresto di 39 persone ma il gip, ha scritto Rosaria Capacchione sul “Mattino”, ha respinto la richiesta e dell’indagine se ne occuperà il Tribunale del Riesame a ottobre. Tuttavia quello che emerge dalle carte dell’inchiesta e dalle intercettazioni, sempre secondo Rosaria Capacchione, non lascia dubbio su come veniva sistematicamente utilizzata la cagliata congelata proveniente dall’Est europeo, continuando però a far pagare i latticini come mozzarel le Dop. A dire il vero, lo stesso Consorzio a luglio aveva avanzato la richiesta di modifica del disciplinare, consentendo anche l’utilizzo della “cagliata condizionata” nei periodi di scarsa produzione da parte delle bufale. In attesa che il ministero delle Politiche agricole rispondesse, la decisione del Consorzio aveva sollevato le proteste dei consumatori e degli allevatori campani e di fatto diviso i soci dell’organismo di tutela. Ora dalle intercettazioni risulterebbe come lo stesso Mandara era a capo della cordata che spingeva per la modifica del disciplinare. Inoltre, secondo i pm i caseifici coinvolti nell’inchiesta si sarebbero approvvigionati di cagliata congelata proveniente dall’Est europeo acquistandola dall’Alival, società che controlla il 49% del marchio Mandara.
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