La crisi della sagra dell’oca 2015, trascorsa senza che ci fosse neppure un salame con il marchio europeo di “indicazione geografica protetta” (Igp), ha fatto toccare il fondo ai consorzista e al Consorzio di tutela stesso, che è stato a un passo dalla chiusura. Un altro anno senza la produzione di salami d’oca certificati avrebbe provocato un possibile rompete le righe. «Non abbiamo voluto neppure pensarci per un momento», ha commentato Fabio Boggiani, segretario del Consorzio sorzio di tutela. La storia del marchio Igp, infatti, è legata all’impegno, spesse volte esclusivo, del presidente del Consorzio, Gioachino Palestro. All’inizio, infatti, è stato l’unico a produrre il salame col marchio europeo concesso nel 2004.
«Un iter non semplice nè facile – ricorda sempre Boggiani – durato quattro anni, con audizioni regionali e nazionali e poi con il silenzio assenso obbligatorio di Bruxelles. Ottenere la certificazione Igp è stato un successo importante che oggi avremmo anche potuto vanificare. Da qùest’anno i controlli saranno più stringenti e non poteva bastare un solo consorzista a produrre i salami Igp. Per questo abbiamo organizzato una serie di riunioni e convinto tutti i consorzisti che la strada giusta era quella dell’unione». Quest’anno hanno deciso tutti assieme di entrare nella filiera della produzione Igp.
Fonte: Informatore