La via Emilia dei salumi punta alla qualità, all’innovazione e all’export come elementi per migliorare la marginalità delle grandi produzioni della tradizione. Sotto le Due Torri sorride il Consorzio della Mortadella Bologna IGP, che nel 2014 ha prodotto 37mila tonnellate, con un aumento del 6,9% dell’affettato (fonte: INEQ).
La specializzazione, a quanto pare, premia. «I dati Nielsen – osserva il presidente, Corradino Marconi – dicono che, a fronte di un calo, sia a volume (-6,5%), che a valore (-5,1%), la Mortadella Bologna IGP ha registrato un +4,3% a volume e +6,6% a valore». A trascinare le vendite, i negozi tradizionali come botteghe e salumerie.
Non ancora monitorato l’export, le cui performance saranno disponibili a partire dalla fine del 2015. «Possiamo però stimare una quota complessiva delle esportazioni intorno al 10% del totale, vale a dire sopra le 3.500 tonnelate», rivela Gianluigi Ligasacchi, direttore del Consorzio della Mortadella Bologna IGP. Fra i principali paesi destinatari troviamo Austria, Germania, Francia, Inghilterra e Croazia, mentre extra UE il mercato più ricettivo è la Svizzera.
Bene il Consorzio del Prosciutto di Modena DOP, che nel 2014 ha aumentato la produzione dell’8%, passando da 75mila a 82mila cosce, per un fatturato intorno ai sei milioni. Stabile il valore del pre-affettato, con circa 800mila vaschette prodotte.
Fonte: Agrisole